dietro l’angolo: Fides

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Dietro l’angolo (di Salvatore Rainò)
FILIFIDES: la moneta confidenziale
Dedico questi scritti agli appassionati di fantascienza, a chi attende nei cinema i film più assurdi e coinvolgenti, quelli che ti fanno piangere e che ti fanno intravedere dimensioni occulte, pur percepite dietro l’angolo.

Dietro l’angolo, vi è una luce di cui cogliamo solo il riverbero.

Bisogna che, da veri esploratori,  indaghiamo in quell’affascinante bagliore, che diviene sempre più suggestivo, man mano che avanziamo oltre le frontiere dei rottami della nostra coscienza, quelli consentiti dalla società più cattiva possibile, che nessuno avrebbe mai  potuto immaginare, quella CIVILE!

Proviamo a immaginare…………………………………..

 

“Metti un FILIFIDES al posto di un Euro”

Il discorso di seguito è destinato a risolvere i problemi legati al denaro, senza partire da esso, come invece siamo stati abituati a fare.

Infatti, tutti ripetiamo che senza i soldi non si può fare niente.

Questa espressione, che ritengo contro-natura, genera un senso di mortificazione, di impotenza, come una specie di assurdità,  tanto si pensa di non poter fare diversamente.

Segue una speciale rassegnazione, caratterizzata dall’adeguamento a tutta una vasta serie  di  comportamenti insensati, che annichiliscono la dimensione del valore dell’individuo e della sua partecipazione sociale all’economia.

Eppure, le persone avvezze ai soldi non hanno i mezzi dei “poveri”.

Chi maneggia solo soldi, non sviluppa le capacità di chi non ha tutti quei soldi.

Questo è un sistema sociale assurdo, per dare potere agli inetti.

L’economia è definita l’impiego razionale del denaro e di qualsiasi altro mezzo, diretto a ottenere il massimo vantaggio col minimo sacrificio; quindi, cauta e oculata e anche parsimoniosa amministrazione, risparmio.

Se riferiamo questa definizione alla gestione del denaro, secondo le regole del massimo profitto, e del minimo impiego di risorse in denaro, scivoliamo in una visione paranoica dell’esistenza, una specie di contorcimento psichiatrico, che è incapace di riconoscere il valore delle persone e degli oggetti, data la continua deformazione della realtà, per l’intimidazione a trattare il denaro come un bene assoluto, da preservare e di cui contenere la circolazione, per evitare l’impoverimento.

Impoverimento di che cosa?

Le strade continuano a rimanere piene di buche e la qualità effettiva della vita scende sempre di più.

In effetti, ci siamo ridotti alla situazione di carestia di denaro, che genera carestia di qualità della vita, perché ci si ostina a ritenere che il denaro corrisponda alla realtà della vita.

Ed una vita ho impiegato per giungere a comprendere i passaggi logici che sto svolgendo.

Infatti, il nostro cervello è talmente abituato, dall’educazione sociale, a ragionare in termini di denaro, che non riusciamo a decodificare il vero valore di tutto ciò che viene ritenuto irraggiungibile senza denaro.

Facciamo un esempio.

Una persona è dotata di gigantesche facoltà psichiche e culturali, ma non dispone di soldi.

Vorrebbe realizzare delle opere, che arrecherebbero grande vantaggio alla vita di tutti, e procurerebbero  riscontro e soddisfazione, anche economica, per la persona stessa.

Al solo affacciarsi al mondo della finanza, ritenuta essere obbligatoriamente la tappa necessaria e sufficiente per poter fare qualunque cosa, si ergono tali e tanti ostacoli, che proprio quella persona, che per essersi occupata di fatti ideativi, lontani dal denaro, non ha potuto sviluppare “mezzi” idonei a rappresentare  un’entità tale da poter riscuotere il così detto “rating”, resta fuori del circuito, in una condizione di profonda demoralizzazione.

Questa è la realtà che incombe effettivamente sulle persone.

Il rating è un criterio di valutazione sulla solvibilità di un certo ammontare di denaro, che il soggetto, in qualche modo, dovrebbe poter attingere dalle entità finanziarie, in primis  le banche, per poter fare fronte all’impegno imprenditoriale atto a realizzare la sua idea.

A proposito di rating, vorrei puntualizzare che è soltanto una delle infinite parole inglesi, tecniche, e praticamente sconosciute ai più, in modo da rendere impossibile la comprensione, per la gente comune, proprio dei meccanismi più basilari dell’esistenza di un individuo che abbia la “fortuna” di vivere in un sistema sociale, atto, sulla carta a garantire lo sviluppo dell’individuo e della comunità, ma, praticamente, organizzato in modo tale da essere distante anni luce dalle reali esigenze delle persone e della vita, emarginandole gravemente.

Lo stesso non è per tutti i personaggi del mondo della finanza, che praticamente si sono impadroniti del senso stesso della vita, dopo aver sostituito sempre di più il denaro e la sua mistificante virtualizzazione alla realtà di persone, beni e servizi.   I padroni della vita!

Il denaro è puro surrogato della vita, mentre lo si pone come fatto insostituibile della vita stessa.

Svelato l’inganno!

L’ingestibilità della quotidianità della vita è un fatto, perché manca il lavoro, manca sempre più il denaro circolante, i beni pubblici, come le strade sono sempre più fatiscenti, la conduzione di qualunque attività è posta sistematicamente in difficoltà dalle pretese del Governo, che si ostina a giustificare la necessità di attingere il denaro, sempre più raro, a causa del debito pubblico e delle privatizzazioni, dalle tasche dei cittadini.

“Manca il lavoro” significa che si è sempre meno disposti a riconoscere l’utilità della funzione degli esseri umani, per motivi di riduzione dei costi, che sono una dimensione puramente astratta.

I risvolti sono infiniti, ma prima di tutto le relazioni fra persone si sono inselvaggìte senza misura, a causa delle difficoltà di sopravivenza.

Gli aspetti umani di queste vicende sono assolutamente trascurati dai politici, che non si occupano del principale argomento necessario: la qualità della vita delle persone.

L’unico modo per ridurre la sofferenza legata a queste problematiche, nel nostro territorio, è far leva sui diritti naturali del cittadino, per affievolire il disturbo arrecato dal mezzo che trasmette le angherie, cioè l’uso dell’Euro.

L’euro, grazie alle aggravanti extranazionali, è il mezzo per alimentare l’inganno nella nostra latitudine culturale, politica e geografica, ma si tratta dello stesso modello applicato ovunque dalle società così dette civili di tutto il Mondo.

Inoltre, qualunque spostamento di denaro da un cittadino all’altro è motivo di applicazione di tasse e tributi, che tolgono linfa al tessuto lavorativo e invalidano l’energia creativa delle persone, dopo che già tali dimensioni fondamentali della vita risultano rachitiche, per l’ammorbante carenza costituzionale della nostra società, programmata a tavolino, per opera di poche famiglie con tare psichiatriche, che si sono insediate nella gestione della vita finanziaria internazionale, col solo scopo di esercitare sadicamente il proprio potere malsano.

Il modello in atto è quello dell’INIBIZIONE ALL’AZIONE, cioè il modello della depressione.

Addirittura, persino ricevere del denaro non è solo motivo di soddisfazione, ma diviene, sempre più spesso, origine di mortificazione.

E’ assurdo che il lavoro, che apporta qualità al vivere globale sia considerato attività da tassare, mentre dovrebbe essere agevolato in tutti i modi, perché il lavoro è già di per sé uno sforzo.

Persino le prestazioni sanitarie, che sono diritto assoluto di persone in difficoltà,  applicano un pizzo da pagare, svilendo il senso stesso dell’aiuto che l’atto medico e consimili rappresentano.

Dopo molti anni trascorsi per poter comprendere  i meccanismi effettivi della gestione della vita “a suon di denaro”, stiamo assistendo al fiorire di diverse catene, di tipo informatico/neobancario,   che avrebbero la pretesa di superare e sostituire i limiti voluti da quanto già descritto sommariamente nelle fasi introduttive del discorso.

In questi sistemi alternativi, si parla addirittura di un reddito universale, creato virtualmente e messo a disposizione  degli appartenenti al gruppo.

Tuttavia, secondo quanto ho potuto capire, in qualche modo si rischia di riproporre, fondamentalmente, il meccanismo antico, con regole diverse, ma nelle mani di entità che ricordano le vecchie banche e che potrebbero, col tempo, tornare ad acquisire gli stessi “vizi” che hanno condotto le banche attuali allo strapotere  e al cinismo che le caratterizza. Si vuole speculare sul servizio offerto nella creazione e nello smistamento del valore.

Basti pensare al fatto che si parla di reddito, alludendo ad una specie di stipendio, che ancora torna a limitare la vastità potenziale delle possibilità di successo e di guadagno di ogni individuo.

E poi, in fondo, si tratta ancora una volta di una gestione centralizzata delle risorse finanziarie, mentre è assolutamente necessario restituire ai singoli il destino della propria vita, anche quella finanziaria.

Dalla Linguistica Garzanti, circa il significato di finanza, si evince che…  Etimologia: ← dal fr. finance, deriv. dell’ant. finer ‘ finire, portare a termine un pagamento.

Quindi l’atto costitutivo della finanza è il riconoscimento finale di un qualcosa in termini di denaro.

Ma questo è il momento chiave della relazione fra due individui o fra gruppi di individui.

Quindi la finanza, come spiega brillantemente il noto Giacinto Auriti, è puro riconoscimento del valore della prestazione svolta o del bene acquistato.

Tutto il resto è pura speculazione, cioè un groviglio di meccanismi sovrapposti, che servono a fare guadagnare tanti soldi a chi non lavora, ma approfitta del lavoro svolto dalle persone, che effettivamente affrontano il sacrificio di un lavoro, oppure si stanno privando di un bene, una proprietà, comunque qualcosa di concreto.

Al fine di ricollocare al vertice della scala il valore dell’uomo e l’attendibilità delle funzioni sociali, ho elaborato il Sistema FILIFIDES,  quanto mai attuale per risolvere la drammatica ipnosi che opera nel mondo dell’economia.

Ricordo che l’etimologia della parola “economia” è legata alla gestione della casa, quindi un concetto familiare, che dovrebbe essere incentrato sulla condivisione e sulla solidarietà, con trasparenza,  da parte di tutti gli uomini.

L’attuale sistema sociale è esattamente il contrario, e il mezzo per alimentare la disfunzione è proprio il denaro nelle mani di chi lo crea  dal nulla, lo vende e lo investe, con pretese assurde di interessi  a rendere.

Trattasi di uno Stato di Diritto rimasto intrappolato all’interno di uno Stato ormai corrotto e molesto.

Il sistema FILIFIDES consente di gestire gli scambi fra persone, promuovendo la libertà dalle ingiuste vessazioni statali, all’interno di un gruppo associativo, a regolamento  proprio, che rende legale il tipo di operazione.

Direi che è paragonabile a un gioco di società, anche se è una cosa molto seria.

La causa principale di malessere, povertà e malattia, nella nostra organizzazione sociale, è l’uso scorretto del denaro e l’attribuzione ad esso di un’importanza  che, per questioni di Diritto naturale,  non dovrebbe avere.

Gli esseri umani non sono venuti al mondo per impazzire a causa del denaro. Essi sono venuti per vivere!

La struttura è la vita, non le sovrastrutture deformi della società civile, ma tanto incivile.

Giudizi e opinioni comuni dipendono più dal condizionamento che dalla realtà dei fatti.

Il discorso sul denaro è un dogma: le persone accettano regole contrarie alla logica, come se non possa essere diversamente.

E intanto, l’1% della popolazione mondiale possiede il 40%della ricchezza planetaria.

Il 50% della popolazione mondiale vive con meno di 2 euro al giorno.

La maggior parte della popolazione non ha risposte sulle grandi domande relative al denaro.

Il denaro dipende dalle banche.

Le banche sono enti privati, menzogneri, che promettono di curare gli interessi della collettività.

La moneta da esse creata ha soltanto finalità private e non riconosce il valore e la credibilità dei singoli cittadini.

La scomparsa dell’oro come riserva aurea, la sottrazione dei gioielli di famiglia, dei ricordi cari, il sequestro del metallo prezioso da parte delle banche e, in ultimo, l’incentivo a venderlo ai compro oro serve a togliere l’oro, l’effettivo valore, dalla circolazione, per favorire una progressiva virtualizzazione del denaro e lasciare l’intero destino del gioco monetario esclusivamente nelle mani delle banche, con i loro innumerevoli  trucchi.

Dobbiamo creare un “nuovo oro”, che non sia l’oro metallico, ma un valore funzionale adatto a rappresentare l’uomo e la ricchezza della vita intera, in una nuova prospettiva umanistica.

La moneta attualmente esistente è basata sul debito, tanto che il neonato è da subito ritenuto debitore, mentre possiamo ipotizzare una moneta basata sulla credibilità delle persone e sulle potenzialità dell’individuo.

Il debito che grava persino sul neonato è la vergogna più grave della nostra società e non dovrebbe essere tollerato nemmeno come idea di un film horror!

Per liberare la gente dalla schiavitù del denaro, bisogna passare dal valore della moneta al valore della persona.

Il signoraggio bancario è un insieme di vantaggi di cui le banche godono, nel creare, gestire e fare circolare moneta, la ricchezza, con le loro regole, mentre un’equivalente forza, ma di segno opposto, la povertà, si abbatte sui liberi cittadini ponendoli in difficoltà permanente.

Se si chiedono delucidazioni in privato a chi lavora in banca, dopo averlo fatto bere, in modo che dica la verità, questa persona ammetterà che il lavoro in banca consiste nella creazione del denaro dal nulla e nella vendita di tale prodotto in tutti i modi, nella duplicazione infinita delle stesse cifre, con mille mezzi fraudolenti, che godono della palese approvazione degli organi di controllo della Guardia di Finanza.

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Sistema FILIFIDES significa “fiducia e amicizia”.

1) Il denaro si sposta se c’è riconoscimento (compro le prugne, se mi piacciono).

2) La quota di denaro che si sposta dipende dal livello di riconoscimento (vado dal medico che prende 200 euro, anziché da quello che prende 100 euro, perché riconosco che quel medico sia più bravo).

3) E’ possibile creare un gruppo di persone le cui referenze,  di attendibilità  ed efficacia, si rinforzano a vicenda,  per prediligere prodotti e competenze di alcuni, favorendoli rispetto agli altri, estranei al gruppo.

4) All’interno del gruppo, è possibile utilizzare uno strumento di riconoscimento, che non c’entra nulla con la  moneta di Stato, per esempio, un biglietto di carta filigranata, non imitabile, con sopra scritto,  a penna,  per esempio:  VALE 100 FILIFIDES (EURO), A FIRMA DI PINCO PALLINO, CON DATI DI RICONOSCIMENTO (un timbro) E DATA DEL PASSAGGIO.

5) Il sistema si basa su un gruppo di persone che accettano il regolamento.

Il biglietto di carta filigranata è numerato perché  nessuno può raddoppiarlo, e si chiama FILIFIDES.

L’autenticità dipende dalla corrispondenza fra il numero di serie, la firma del rilasciante, la filigrana ed il valore di FILIFIDES corrispondente, nonché dalla data di emissione.

Le monete attualmente circolanti sono anonime, perché non è indicata la nascita da un valore effettivo, non sono emesse dalla Banca d’Italia, sono, invece, vendute a caro prezzo alla Nazione da Enti extranazionali, che lucrano sulla manovra effettuata,  hanno una firma stereotipata di un personaggio che è il capo di un’associazione a delinquere, non hanno la nota dicitura, che è stata fatta sparire, “pagabili a vista al portatore”, che è il nucleo sensato del valore di una moneta.  Inoltre, non c’è più la firma del Direttore Generale del Tesoro, del Cassiere speciale, manca il visto della Corte dei Conti, il tutto per avallare un uso della moneta non più a credito del cittadino, come previsto dalla Costituzione.      Assurdità!

Non dimentichiamo che, per Legge, la moneta è di chi ce l’ha. Ciò tutela il concetto della moneta a credito.

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle  forme e nei limiti della Costituzione.
Tutti i pareri degli autorevoli  successori di Auriti sono unanimi sull’interpretazione della Costituzione:  La Costituzione non sancisce nulla sulla moneta; dice però che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nei modi e nelle forme della Costituzione stessa (art. 1); orbene, poiché la costituzione nulla stabilisce circa l’emissione del denaro, ossia non la regola e non la attribuisce ad alcun organo costituzionale, l’emissione del denaro è libera facoltà del popolo e tutte le leggi o decreti o sentenze o trattati che volessero limitarla o toglierla al popolo, sarebbero incostituzionali.

Ragioniamo un attimo. Un uomo viene al mondo. Egli può rimanere nella giungla, oppure entrare nella società. Tutti i cittadini, nella società,  hanno diritto a fare uso di moneta. Il diritto alla moneta deriva o dall’esistenza stessa della persona o dalla sua funzione sociale. Ma, funzione sociale è anche lo stesso apporto alla comunità, grazie alla originalità del bagaglio personale di ognuno.   I soldi da riconoscere alle persone possono essere un “reddito di cittadinanza”, anche universale, che scende dall’alto e che viene anche limitato nel suo importo, non capisco bene in base a quali regole e decise da chi.   Ma,  il reddito di ogni cittadino non è forse meglio che dipenda dal suo effettivo impegnarsi per guadagnare? Ovviamente, ciò non vale per gli invalidi, che devono essere assistiti.

Quindi, il sistema FILIFIDES restituisce, secondo Legge,  la facoltà di lavoro e di guadagno a tutti, nella misura del loro impegno individuale, e diviene espressione della sovranità popolare.

Però, attenzione, perché la casalinga è libera di creare valuta in qualunque momento, il ragazzo che vuole un panino è libero di fare la stessa cosa. Hanno creato ricchezza col proprio bisogno.

Se una persona vuole un panino, perché ha fame, entra nella salumeria e lo chiede.  Il salumiere è libero di regalare il panino, ma la persona che lo riceve potrebbe certificare questo passaggio o con una moneta o con FILIFIDES, che potrà compilare anche su proposta del salumiere, che attinge il biglietto dal proprio blocchetto.

Il nuovo sistema serve a rieducare le persone, per far comprendere che è inutile accantonare moneta, falsificarla e pretenderla da chi ne è sprovvisto.

Il valore della moneta dipende solo da chi l’accetta.

Resta inteso che ogni intrufolamento statale nel bilancio lavorativo del singolo cittadino è inutile, perché la finanza pubblica può auto-erogarsi, nonché molesto, perché altera il rapporto impegno/soddisfazione, che dipende da caratteristiche individuali, sulle quali non bisogna applicare nessun parassitismo tributario.

Infatti i soldi non sono un bene effettivo, quindi lo Stato li stampi per il finanziamento delle opere e dei servizi pubblici.

Invece,  lo Stato ha il coraggio di punire il lavoro e il valore, chiamati  “valore aggiunto”,  con la ben nota IVA (imposta sul valore aggiunto)!

E’ giusto che esista il denaro che corrisponde al valore effettivo posto in essere da beni e servizi.

Anche dal punto di vista simbolico, è bello pensare che tutta la valuta esistente sia stata generata da un bene o un servizio resi da qualcuno ad altre persone.

In fondo, ancora oggi, la forma di riconoscimento più autentica fra due persone è il dono reciproco di valori, che possono essere un invito a pranzo, la fornitura di materiale senza richiesta di pagamento, l’erogazione di una visita medica senza richiesta di onorario et cetera, l’aiuto fornito in momenti di bisogno.

Torniamo al FILIFIDES.

E’ assolutamente vietato creare  doppioni per ottenere altra moneta che non corrisponda ad effettive transazioni  avvenute.

Ogni abuso sarà perseguito penalmente come “falso”.

Effettivamente, a nessuno converrebbe falsificare dei FILIFIDES, perché è praticamente inutile, essendo il valore di tali documenti esclusivamente legato all’atto di accettazione dei titoli.

La persona che sceglie di appartenere alla dinamica del gruppo, è spinta naturalmente a far capo ad altri membri del gruppo per le sue esigenze.

Così si promuove il progetto del gruppo, e se ne aumenta l’efficacia.

Il sistema, di per sé, incentiva la qualità di merci e prestazioni, altrimenti le persone non esercitano il proprio potere di acquisto nel gruppo e restano prive dei vantaggi  che il meccanismo consente.

Le persone che entrano nel gruppo possono visionare la lista di tutti gli appartenenti, che viene aggiornata ogni volta che una nuova persona entra nel gruppo ed è resa disponibile per via telematica.

Si entra nel gruppo per presentazione di un membro attivo, che iscrive il nuovo socio e gli fornisce le indicazioni  per accedere alla lista.

L’iscrizione alla lista comporta l’indicazione di Cognome e Nome, eventuale attività svolta e indirizzo dell’attività svolta, in modo che chiunque possa sapere dove rivolgersi per l’acquisto di merci o per usufruire di un servizio, pagabili con FILIFIDES.

Ogni socio ha il diritto di creare nuovi adepti, aggiornando la lista, tramite l’introduzione di nuovi appartenenti. Questa operazione non deve creare compensi, come invece può accadere nei gruppi di affiliazione alle nuove monete bit-coin. Infatti, si deve perdere completamente il concetto di profitto sullo spostamento o sulla creazione di denaro, il  vero problema del vecchio e malsano sistema.

Nel gruppo FILIFIDES, se, per tre volte, uno dei soci si lamenta della qualità di merce o prestazione, al solo comunicarlo, ha facoltà di porre in discussione  l’appartenenza della persona segnalata.

Se la lamentela viene presentata da almeno tre soci, per tre volte, tutti gli altri soci possono rifiutare di accettare i relativi FILIFIDES, per cui il socio segnalato perde i requisiti per l’appartenenza al gruppo.

Ogni socio potrà, dunque, non prestare più attenzione a chi non ha dimostrato di avere i requisiti per basare la relazione di scambio sulla dignità.

Il gruppo FILIFIDES è un privilegio, e bisogna esserne all’altezza, dimostrando di avere lucidità e consapevolezza.

Come è evidente, si sottolinea nuovamente che non si sta parlando di “soldi”, che autorizzano invece alla malafede.

Così si costruisce una società migliore!

Questo criterio di rigore serve per mantenere alta l’affidabilità degli  appartenenti a questo nuovo modello sociale, altrimenti immeritato.

E’ possibile anche esprimere  l’indice di gradimento, che se viene confermato, aumenta la credibilità e quindi la possibilità di esercitare il proprio potere di acquisto.  E’ un po’ come accade su ebay!

In questo modo si crea anche una rete di credito potenziale implicito basata sull’effettivo riconoscimento del valore di credibilità sociale.

Così si ripristina il concetto di trasferibilità degli assegni, che la Legge ha tolto per togliere credibilità alle persone.

Lo Stato, con la scusa della tracciabilità del denaro, ha interrotto la catena di fiducia fra i cittadini, che tornerebbe a esistere, se usassimo il FILIFIDES.

Il valore della credibilità potenziale di una persona si trasforma in livello di probabilità che altre persone accettino il suo titolo di scambio personale, cioè in effettivo potere d’acquisto basata sulla libertà da qualunque speculazione alimentata dal sistema bancario.

Questo sistema è completamente indipendente dai meccanismi che regolano la moneta circolante e i suoi rapporti col debito pubblico e privato, come anche dal signoraggio bancario.

Il sistema è esente da inflazione, in quanto ogni persona attribuisce alla propria merce/prestazione il valore che ritiene più idoneo e che il compratore accetta come congruo.

Il valore di un bene dipende dal valore che l’acquirente è disposto a riconoscere.

Il valore del FIDES è autentico, perché corrisponde al valore effettivamente riconosciuto dai suoi utilizzatori, senza meccanismi esterni che ne alterino la veridicità.

La gravità della situazione sociale in corso è talmente spinta, da giustificare il ricorso all’uso del sistema FILIFIDES.

Inoltre, la Giurisprudenza non è in conflitto con le norme che sottendono la legalità di tale stratagemma, in accordo con i criteri atti a salvare i cittadini dal massacro speculativo insostenibile.

Il dossier completo che rende possibile l’operazione è indicato nello Statuto dell’Associazione FILIFIDES TOOLS (strumenti per la fiducia).

Non si venderà più il denaro, ma soltanto il valore riconosciuto di merci e prestazioni.

Il vero valore sono le prugne, mentre io lo riconosco quando le pago: quindi, il denaro acquista valore quando si accetta di corrisponderlo,  anche se è indispensabile che sia riconosciuto da chi lo riceve.

Infatti il denaro messo da parte, nella sua fisicità, è come se non esistesse, ritorna ad avere un valore di acquisto quando lo uso, dando valore alla merce acquistata.

Il maledetto vizio di accantonare denaro, per godere della sua energia potenziale, ha privato la società di liquidità, ha impoverito la gente, ha accumulato enormi quantità di sangue inutilizzato in organi di una società basata sulla cupidigia e sulla malvagità, orchestrata da entità finanziarie che non dovrebbero esistere, perché confliggono con la salute sociale delle persone, che è tutelata dalla Legge.

Quindi, il reato consiste nelle eventuali manovre rivolte contro i cittadini che si organizzano per sopravvivere!

In fondo, quando qualcuno riceve del denaro, non sa se sta ricevendo “una fregatura”, sinché qualcun altro non sia disposto a dargli una merce per quel denaro.

Così, il denaro ha il valore che ne giustifica il suo impiego tra gli esseri umani.

Per la moneta confidenziale, anche  beni e servizi esistono nella misura in cui vi è i riconoscimento fra gli appartenenti al gruppo FILIFIDES.

Se l’acquirente riconosce un valore speciale alla merce che io gli vendo, il prezzo dipende dal nostro accordo…..ciò spinge alla qualità, senza vincoli rigidi e imposti.

Si esce dai condizionamenti del mercato e si crea un valore autentico che non uccide la vera economia e viene posto al servizio dei membri del gruppo di fiducia.

Riflettiamo.

Ipotizziamo la fine del mondo. Secondo voi, se resta del denaro accumulato in abbondanza all’interno di un luogo, quale valore avrà quando  un sopravvissuto  dovesse imbattersi in questa scoperta?

Il sistema FILIFIDES non è fraudolento perché non prevede gli interessi, poiché non hanno più senso, ma solo l’effettivo riconoscimento, all’istante, del valore convenuto fra venditore e acquirente senza parassitismi statali, dai quali si difende, restituendo dignità alle persone, nonché potere d’acquisto.

Anche il concetto di prestito non avrà più valore, perché ogni beneficiario di una merce/prestazione riconoscerà in anticipo il valore di ciò di cui usufruisce  e porrà immediatamente nelle mani dell’esercente una cifra che acquisterà valore soltanto se la credibilità dello stesso si confermerà negli ulteriori passaggi.

Finalmente, per esempio, gli inventori potranno essere riconosciuti nel loro diretto potere d’acquisto, nel valore del proprio lavoro, senza sottostare alla trafila avvilente che vuole persino le idee sottomesse al mondo del denaro.

Questo è anche un sistema antifrode, perché i demeriti per scarsa qualità divengono motivo di improponibilità del proprio potere d’acquisto con FILIFIDES, e perché non circola più “denaro sporco”.

Quando il mondo funzionerà in questo modo diverso, la vera ricchezza non consisterà più nel possesso di denaro ufficiale, con tutti i suoi collegamenti fraudolenti,  ma ricco sarà chi vale,  influente e rispettabile per ciò che egli è e non per quello che risulta che lui abbia.

Conosco molti ricchi, che non hanno 50 Euro in tasca e non hanno nessuna intenzione di farne uso, ma sono rapidissimi nell’approfittare dei soldi di persone normali, come anche del loro talento, non riconosciuto, però,  come un valore contraccambiabile con denaro.

Le banche creano moneta dal nulla, ma i soci di FILIFIDES creano consenso e credibilità dal proprio valore effettivo, senza concedere alle banche di specularci sopra.

Se io rendo un biglietto da 1000 FILIFIDES ad una persona, e dopo un’ora io muoio o non posso più produrre nulla perché divento invalido, il valore in FILIFIDES, che la persona ha accettato da me, resta sempre attivo, in quanto la persona che cede il biglietto ad un’altra viene riconosciuta sempre e soltanto da chi accetta e quindi è ancora vivo.

Il valore del denaro viene dato da chi lo riconosce, non da chi lo usa e/o lo propone.

Lo strumento FILIFIDES crea intrinsecamente una nuova ricchezza, perché salva i cittadini dai meccanismi di impoverimento voluti dal sistema  e dal sequestro del denaro nelle mani di pochi.

Le persone valgono anche se non dispongono di denaro!

Qualora abbia ancora senso parlare di Euro, è vero che chi gode da tempo dei vantaggi del gruppo FILIFIDES, “accantona” degli Euro che non ha bisogno di usare, e quindi ha un bottino di altra moneta con cui interfacciarsi con chi è rimasto fuori del gruppo FIDES.

I costi delle merci e delle prestazioni non conterranno più i sottomultipli (5 euro e 70???), perché non serviranno più, in quanto attualmente servono soltanto a ingannare le persone per giustificare manovre di salvataggio da imposte e meccanismi simili, con specchietti per allòdole.

In questo modo il denaro non è più creato dalle banche, non può essere da esse venduto e gestito, e quindi nasce e resta nelle mani dei cittadini meritevoli, volenterosi e onesti, e in banca non vi ritornerà mai.

Le banche chiuderanno.

Il potere d’acquisto loro dato dal denaro, che hanno accumulato, diminuirà sempre di più nella misura in cui si espanderà l’uso del FILIFIDES.

Altro che povertà!

Chiunque, se ha degli argomenti validi, potrà diventare ricco quando  e quanto vuole.

Quali sono i vantaggi del sistema FILIFIDES rispetto a quello di una BITCOIN?

Le criptovalute nascono nell’anonimato e vengono  gestite da meccanismi distanti dal luogo in cui agiscono.

Mentre i FILIFIDES sono legati al territorio e alle persone che li usano, hanno una maggiore credibilità e tracciabilità in termini reali, non comportano  spese aggiuntive oltre al valore tipografico  dei biglietti FILIFIDES.

L’uso del FILIFIDES è anche un sistema per scoraggiare la circolazione di moneta legata ad attività criminali, data la tracciabilità degli scambi.

Al massimo, possono confederarsi più gruppi FILIFIDES di varie aree del Mondo, ma ciò dipende dalla fisionomia professionale degli utilizzatori, che si delinea di situazione in situazione e sempre sotto il controllo dell’accettante il biglietto di valuta, che può scegliere se riceverlo o meno.

L’accettante può anche decidere di volta in volta se accettare il FILIFIDES oppure richiedere EURO, perché magari ha bisogno di EURO per interagire con interlocutori estranei al gruppo FILIFIDES. Il cliente non potrà opporsi, a patto che gli venga detto prima dell’acquisto o dell’uso della prestazione, anche per telefono, se si tratta di importi per esso considerevoli. Così, una persona potrà regolarsi prima di muoversi.

L’importante è che gli iscritti alle liste non perdano la loro credibilità, ponendosi nelle condizioni di vedersi negare il riconoscimento della loro speciale capacità di pagamento.

Bisogna, però, considerare che il pagamento in FILIFIDES può ammontare ad un importo anche molto superiore a quello in EURO, e ciò è un incoraggiamento costante a usare sempre di più il FILIFIDES.

Il fatto di appartenere a FILIFIDES TOOLS conferisce, in ogni caso, un titolo preferenziale.

La discrezione nell’uso alternativo si autoregolamenta, in quanto se un accettante non prende mai FILIFIDES resta privo della possibilità di utilizzarli per i suoi pagamenti, e questo non gli conviene.

Al contrario delle bitcoin o criptovalute, cioè nascoste, legate al bit, unità di informazione, i FILIFIDES sono una vera e propria valuta evidente, tracciabile, confidenziale, cioè una vera e propria EUVALUTA (termine nuovo), una valuta sicura.

Si pensi che un pagamento può essere effettuato con un numero di FILIFIDES superiore al numero di euro corrispondente.  Ciò rappresenta un vero e proprio investimento per il futuro.

E’ come per un collezionista accumulare oggetti che non hanno un immediato valore, ma lo acquisiscono più in là.

A chi obietterà, dicendo che sarebbe meglio usare dei biglietti con valore prestampato, come la moneta, rispondo che con il FILIFIDES non vi è nulla da nascondere, che il sistema può esistere proprio perché non si scontra acerrimamente con la moneta in corso di Stato.

Ovviamente, tutto il corollario di obblighi tributari del sistema normale statale viene ad essere ridimensionato, ma ci vuole la maturità dei cittadini, che, per esempio, devono saper sostenere il proprio diritto a non rispettare le regole illecite del così detto reddito presuntivo, una delle trappole più feroci della tributarietà.

Infatti, oggi è vietato persino che gli affari vadano meno bene, tanto cieco e tracotante è il sistema tributario, sino a spingere le persone al suicidio, perché le persone non riescono a sostenere le richieste incessanti degli aguzzini della Finanza!

Andiamo avanti.

Non dimentichiamo che, quando in passato al posto dei contanti in banconote, gli enti pagavano in bonifici, i creditori non si fidavano perché, all’epoca,  non avevano confidenza con il concetto di moneta virtuale.

Oggi, col tempo, le persone preferiranno essere pagate con FILIFIDES al posto di Euro.

Esempio. Un paziente viene da me e dovrebbe darmi 100 euro. Io gli spiego il sistema e gli propongo di pagarmi in FILIFIDES, compilando un FILIFIDES. Il paziente accetta e il giorno successivo ne parla con il suo fruttivendolo, che  ne resta entusiasta e, magari, mi conosce. Col tempo, entrano nel sistema vari operatori, che risultano nella lista, e che sono pronti ad accettare i FILIFIDES che ho nelle mie mani. Inizialmente, io posso anche proporre al paziente di darmi 400 FILIFIDES al posto di 200 Euro. Ci vorrà un po’ di tempo, ma io potrò utilizzarli, traendone un guadagno. Prima di andare via, il paziente interessato acquista, a costo tipografico, da me, un bollettario in bianco di FILIFIDES. E il gioco continua. E’ possibile anche distribuire altri bollettari.

Occorre sempre che il nuovo socio sia introdotto da un altro socio attivo.

E’ una creazione di denaro dal nulla, esattamente come fanno le banche, ma questa volta lo fanno i liberi cittadini, non a scopo di frode.

La sostituzione dell’Euro sarà graduale, ma le persone saranno spinte ad acquistare merci, pagandole in FILIFIDES, per “portarsele a casa”.

Il disavanzo fra Euro usati con il mondo all’esterno dell’associazione, rispetto al FILIFIDES, sarà colmato con l’incremento di corrispettivo che ho descritto, che compenserà il fabbisogno di Euro, con i guadagni ottenuti di passaggio in passaggio.

Sarà come disporre di due strumenti che servono alla stessa funzione.  Tutte le volte che voglio risparmiarne uno, posso usare l’altro e mantengo lo strumento risparmiato pronto per quando non sarà utilizzabile il corrispondente perché non sarebbe accettato. Però, se uso uno, non consumo l’altro.  Se l’altro sono degli Euro, io avrò più Euro a disposizione!

Se io sono una ditta e devo pagare al mio fornitore 25.000 Euro, avrò accumulato un risparmio di Euro, perché avrò usato i FILIFIDES, quindi mentre pago i miei creditori in Euro, mi arricchisco in FILIFIDES e mi libero sempre di più dalla truffa dell’Euro.

Più paghi e più diventi ricco. Più perdi e più guadagni. Favoloso!

Il gioco vale se dilaga l’abitudine di farvi ricorso.

I clienti aumentano, perché a loro conviene  rivolgersi dagli amici che accettano i FILIFIDES.

I vantaggi, per tutti, aumentano in modo esponenziale.

Quando una persona non ha denaro, ma ha idee e voglia di fare, potrà ricevere credito anticipato in FILIFIDES e occuparsi di un’attività che potrà servire agli altri membri del gruppo.

Quindi, siamo in una circostanza che non richiama il concetto di reddito, nemmeno universale, poiché dietro alla universalità, ancora una volta, si celano le premesse per una impersonalità del denaro, che ha già fatto molti danni e che non deve risuscitare, sotto mentite spoglie di un  nuovo concetto di denaro.

La produttività dell’individuo è un atto libero, e deve produrre libertà, sempre maggiore, per tutti.

Se non si lega il denaro direttamente ad un gesto creativo e libero del cittadino, non avremo mai cittadini liberi di creare denaro corrispondente al valore della persona e del suo lavoro.

Termino, dicendo che, in fin dei conti, l’utilizzo del sistema FILIFIDES non è necessariamente in conflitto con le dinamiche erogate da qualunque  Blockchain, compresa quella del reddito universale.

E’ possibile utilizzare, contemporaneamente, la moneta di Stato, l’Euro, le cripto valute, il reddito universale, ma anche il Sistema FILIFIDES.

Soltanto il tempo darà ragione a chi se la merita di più.

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Stato dell’arte in tema di valute complementari

Le valute complementari sono strumenti di commutazione con cui è possibile scambiare beni e servizi affiancando il denaro ufficiale (rispetto al quale sono complementari). Solitamente le valute complementari non hanno corso legale e sono accettate su base volontaria: ciò contribuisce al loro aspetto identitario, cioè al loro identificare la comunità all’interno della quale sono usate alla stregua dei vantaggi di una tessera associativa.

Un sistema di valuta complementare è infatti accettato e utilizzato all’interno di un gruppo, di una rete, di una comunità per facilitare e favorire lo scambio di merci, la circolazione di beni e servizi all’interno di quella rete sociale, rispetto al resto della comunità.

Per comprendere le ragioni che danno vita a un sistema di valuta complementare, è utile rifarsi al significato antico del denaro:

«Il denaro è un accordo all’interno di una comunità che accetta di utilizzare “qualcosa” come bene di scambio riconosciuto.»
Le valute complementari si collocano come “sistemi di accordo” all’interno di una comunità e vengono utilizzate proprio a questi fini. Esse promuovono la pianificazione a lungo termine, stimolando i partecipanti al circuito a investire in attività produttive connesse, piuttosto che nell’accumulo di denaro e incoraggiano gli scambi e la cooperazione con la propria rete di aderenze, attraverso la circolazione del bene di scambio a cui, solitamente, viene attribuito un valore etico e ideale.

Silvio Gesell (1862-1930) nel suo Die Natürliche Wirtschaftsordnung (Nuovo Ordine Economico), antitetico ai pensieri economici di Smith e Marx, sostiene la criticità del denaro come mezzo di scambio, per cui una attenta politica monetaria dovrebbe incentivare e spingere sulla velocità di circolazione della moneta, rispetto al denaro “immobilizzato” in depositi bancari e non, o titoli non reinvestiti e con scadenza a lungo termine.

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I FILIFIDES sono biglietti filigranati, numerati, in bianco, delle dimensioni di una banconota da 10 Euro, pronti per essere compilati dagli utilizzatori, in tal senso sono una assoluta novità rispetto  alle vere e proprie monete complementari, volendo rappresentare una sfida al modo della moneta “depositata” e accantonabile, accentuando, invece, il senso dell’accordo fra due personalità giuridiche, che si riconoscono a vista, e sottoscrivono il loro accordo in tempo reale, impiegando meno tempo di quanto ne occorra per aprire il portafogli o utilizzare la cassa di un negozio, o, molto peggio, come sta accadendo oggi,   per allestire un pagamento con fattura elettronica, che sta completando l’opera di martirio a danno di tutti i cittadini.

Il biglietto FILIFIDES è scambiabile con altri biglietti che muovono importi differenti, adottando il sistema del resto, come si farebbe con la moneta normale.

Se in tasca ho un biglietto da 100 FILIFIDES, lo uso per comprare 10 FILIFIDES di prugne, mentre il fruttivendolo me ne compila un altro di 90 FILIFIDES.

Semplice, lineare, ma soprattutto non tassabile e perseguibile!

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Considerazioni sul denaro

Il denaro viene paragonato alla ricchezza, ma il suo utilizzo è soprattutto fonte di povertà.
Significa che il sistema non può funzionare così come è fatto, in quanto tradisce il suo scopo.
Come è potuto accadere?
Per comprenderlo, occorre utilizzare un nuovo tipo di intelligenza, che sta sostituendo quella
vecchia.
Il denaro è diventato un problema invece che essere un vantaggio.
Il denaro dovrebbe servire a rappresentare il
lavoro svolto e i beni venduti, e a poter disporre di tale valore corrispettivo per poterlo utilizzare in un momento anche distante dall’atto di creazione della moneta.
Resta inteso che la moneta é creata dal momento di scambio, mentre le persone pensano che la moneta esista di per sé stessa e possa essere accumulata, venduta, trasformata in altra moneta con l’inganno.
Il rapporto dell’uomo con l’idea del denaro è basato sulla paura, la paura della povertà, come quella della malattia.
Per questo motivo, le azioni di questi ámbiti non sono logiche e gravano molto sulla lucidità necessaria per mantenere comportamenti armoniosi e sostenibili.
La vita sul Pianeta sta organizzando nuovi schemi, ma il rigùrgito eruttivo dei vecchi vizi genera ancora ostacoli.
Il malinteso sulla moneta ha fatto si che portassero fuori del corpo vivente grandi quantità di sangue che non servono alla vita e nemmeno ciò che le è attorno.
Infatti, enormi quantità di banconote finiscono al macero oppure vengono date al fuoco, anche se la gente ignora tutto ciò.
Però, questo significa che il denaro non è la realtà della vita.
Lo stesso accade, in un modo diverso, per tutta quella moneta virtuale che resta confinata nei sistemi controllati da pochi.
Temo che la nuova moneta virtuale sia un’abilissima manovra del sistema bancario, che ha ormai capito che sta finendo un’epoca e che bisogna approntare un nuovo sistema per una nuova forma di controllo, che lasci l’illusione di essere usciti dai meccanismi consunti del denaro.
Nel reddito universale tramite Bitcoin si profilano sin dall’inizio delle manovre che suonano come specie di ricatti, perché si avanzano pretese di pagamenti che dovrebbero servire ad alimentare il meccanismo per liberare le persone dalla sopraffazione del denaro.
È possibile tutto questo?
Tutte le azioni non legate al momento di utilizzo di beni e servizi rischiano di diventare oggetto di speculazione.
Il denaro, per essere motivo di ricchezza e non di povertà, deve rimanere libero e dipendere dal rapporto diretto con chi lo crea con beni e servizi.
Non siano più gli Istituti di credito a fare la fortuna di qualcuno.
Le banche devono sparire.
Gli esseri umani che lavorano per le banche devono essere impiegati in modo costruttivo, così da evitare anche le frequentissime sofferenze psichiche che attanagliano queste persone, proprio per il lavoro che svolgono.
Tutte le operazioni speculative devono essere vietate, per non creare tristezza e povertà, perché esse diffondono l’inganno e tolgono il senso alla vita.
Ciò che crea il denaro è il valore della persona, mentre siamo giunti al contrario.
Le attività umane sono tanto più concrete quanto più sono legate al territorio.
Le attività svolte a distanza si basano sempre di più sul denaro, e sempre meno sulla persona.
Per esempio, se io ho bisogno dei mattoni per costruire una casa li compro dal rivenditore vicino alla mia casa.
Il Pagamento da me effettuato si muove direttamente da me al rivenditore.
Tutti meccanismi che scoraggiano e impediscono tale immediatezza, si prestano a manipolazioni speculative di vario genere.
La moneta creata da un sistema distante dalla mia geografia apre scenari di incontrollabilitá tanto più ingestibili quanto distanti.
Il rapporto dell’individuo col territorio è come quello con l’aria.
Egli non potrà respirare aria distante, ma solo quella che ha attorno.
Alcune regole sono da accettare empiricamente per quello che l’esperienza diretta offre.
L’azione necessaria oggi è volta al riepilogo veloce dei motivi di infelicità legati al denaro e al mondo della finanza, proponendo contemporaneamente le soluzioni, che devono essere a portata di mano.
Per fare ciò serve un discorso di circa un’ora e poi l’avvio del sistema alternativo da quel momento in poi.
È talmente semplice che sembra impossibile, ma ciò accade perché siamo condizionati da un sistema ipnotico ben costruito, ma che sta ondeggiando, barcolla e sta per crollare al suolo.
Tutto quanto detto finora è giusto sino a un certo punto.
Infatti, si è parlato ripetutamente di creazione della moneta all’atto dello scambio di beni e servizi con una valuta che trovi concordi sia il pagante che l’accettante.
È indispensabile aggiungere che per beni e servizi non si intende solo il piano materiale di un bene o di una funzione svolta come servizio.
La progettualità che può presiedere all’allestimento del bene o del servizio deve essere riconosciuta come valore anche prima che il piano materiale esista.
Bisogna che le persone si abituino a dare valore alle premesse teoriche che cambiano la realtà e consentono l’innovazione.
Attualmente questo non accade, perché le così dette startup fanno piovere le finanze dove già il terreno è bagnato.
È anche questo un sistema di speculazione che sfrutta situazioni nascenti per muovere sotto controllo del denaro.
Questo denaro crea una situazione di dipendenza, lungi dal fornire quel credito assoluto e disinteressato, che è l’unico modo per parlare del denaro in modo nuovo.
Per esempio, l’inventore, povero, ma geniale, ha bisogno di un avvio finanziario per vincere le resistenze e le inerzie dello stato dell’arte.
Questi soldi bisogna darglieli senza nessun problema prima che il bene o servizio esista nella sua materialità.

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Bancarelle

Quando pensiamo alla moneta, se ci distraiamo, possiamo ritenere che la sua creazione dipenda soltanto dalla produzione di un bene o di un servizio.
Quindi, siamo portati a credere che le persone debbano essere in questa condizione per poter guadagnare.
In effetti, questa è una visione distorta dell’argomento, che ha già originato molti problemi.
Infatti, il valore della moneta dipende da chi l’accetta, fatto molto più importante che crearla.

La creazione di moneta può avere mille origini, e oggigiorno ci siamo ridotti ad una moneta che è frutto di attività illecite extranazionali, regolarizzate tramite stravolgimenti successivi e privazioni di libertà nazionale, nonché vere e proprie imposizioni gravissime.

Dunque, la moneta è meno che mai l’elemento che fa testo.
Accettare una moneta è l’atto che materializza il rispetto che ho dell’altro e la fiducia nell’indotto che la conduce nelle mie mani, che ho facoltà anche di non accettare quella moneta, specialmente se dovesse essere origine di danni per me e per la società in cui vivo.
L’importante è che l’accettante abbia la possibilità di far continuare a circolare la valuta.
Ad ogni passaggio, il compito più importante è di chi accetta la moneta.

Non vi è senso nella moneta, senza la fiducia.
Ecco perché, con il riconoscimento dei FILIFIDES, si conferisce la facoltà di emettere un valore di scambio a chiunque, anche a chi non percepisce un vero e proprio reddito.
Chi produce un bene o un servizio, sta offrendo anche la possibilità di mediarne l’acquisizione, tanto che dovrebbe forse ringraziare chi lo paga emettendo una valuta di scambio.

La casalinga, che non è abituata ad essere pagata, emette un FILIFIDES riconosce il valore della merce acquistata.
Se si riflette bene, non vi è motivo per non accettare valuta creata nel momento in cui viene acquistata una merce.
Infatti, chi vende non può pagarsi ciò che sta vendendo.
Ciò è possibile solo se l’acquirente riconosce il valore della sua merce.
Chi vende crea un valore, ma non meno di chi accetta di creare un altro valore che viene riconosciuto corrispondente.

La transazione crea il valore reale, mentre le persone che contestualizzano lo scambio accedono da parti differenti , se pur convergenti, al momento di creazione del valore.

Quando le bancarelle si dispongono in fila una accanto all’altra, ogni bancarella espone il suo prodotto e aspetta che qualcuno, che ne ha bisogno, lo compri.
Non tutti venderanno allo stesso modo.
Alcuni venderanno molto.
Altri meno.
Da che cosa dipende?
Dalla corrispondenza tra offerta e richiesta.

Comunque, il mezzo per acquistare la merce è sempre lo stesso, il denaro, che resta impersonale.
Infatti, nessuno di coloro che ha comprato una merce sarebbe disposto a comprarne un’altra in quel momento.
Quindi, il valore riconosciuto dipende non dalla merce venduta, ma da chi vuole riconoscerne il valore.
Ma il valore di una merce è inteso corrispondere ad una merce.
Gli elementi di un’uguaglianza possono essere invertiti.
Se proviamo a sostituire alla merce il denaro e al denaro la merce, avremo che chi decide il valore è il denaro.
Ma il denaro viene emesso da chi crea valuta e accettato da chi la riconosce.

 

Perciò, ferma restando l’equivalenza, se non vi è chi accetta di riconoscere un valore, emettendo una valuta, il valore non esiste.
Ed ecco che torniamo a dire che i soldi si creano nella compravendita.

*****

Vorrei concludere con alcune  riflessioni sulla moneta, come mezzo di esercizio fiscale.

Come è noto, i soldi sono stati introdotti nella comunità per potere contribuire, tramite le tasse, a spese di servizi offerti dall’organizzazione sociale.

I membri delle tribù, quando arrivava il conquistatore, venivano messi a lavorare, per esempio in miniera, per poter guadagnare del denaro richiesto dalla società.

Comunque, i modelli economici di una società evoluta non hanno bisogno che i cittadini abbiano la sensazione di partecipare con un esborso in denaro raccolto dai propri guadagni.

La partecipazione migliore di ogni cittadino alla comunità dovrebbe essere il suo apporto effettivo alla qualità della vita, mentre lo Stato dovrebbe riconoscere ad ogni persona un versamento proporzionale all’importanza del suo contributo.

La moneta è come la lancetta dell’orologio: gira all’infinito da un soggetto all’altro ed è sempre la stessa.
Però la tassazione si applica come se ogni soggetto godesse di un privilegio speciale.
Pensate, invece, alle varie passate della tosatura delle pecore, oppure alle varie passate della rasatura dell’erba.
La proprietà della moneta è sempre transitoria, non è reale, mentre il danno delle tasse è reale e si stratifica sui malcapitati, come una disgrazia progressiva.
Questo sistema è una frode, è iniquo, illude le persone di fare il proprio dovere, mentre trattasi solo di una dimensione parassitaria, che danneggia la vita di ogni giorno.
Solo al di fuori di tale gioco è possibile vivere in modo armonioso e godere del proprio lavoro, della fornitura di un servizio, della vendita di un bene.
La cattiveria della tassazione oltraggia la dignità delle persone, che, senza rendersene conto, restituiscono l’aggressività subita al prossimo, perpetuando un dolore inutile e alimentando le cause della povertà.
Quando sentite che l’evasione fiscale è un reato, che bisogna perseguirla, prestate attenzione, perché è come quando si insegue una persona innocente, impedendole di vivere e spiegare la propria innocenza.
Quanto alla moneta virtuale, è un sistema per fare sparire la moneta, che viene controllata dalle mani e dagli occhi delle persone, per darla in pasto alle numerose frodi bancarie, affinché il gioco diventi sempre più perverso, e con la scusa della tracciabilità, e della lotta all’evasione fiscale, le persone diventino completamente prive di qualunque libertà.
Mi viene in mente il gioco dei tre campanelli, ove chi tiene il banco vince sempre, mentre alle persone resta solo il ricordo lontano della moneta che avevano in tasca.
Infatti, provate ad andare in banca, per ritirare una cifra, e vedrete quante domande vi fanno, che sembra un interrogatorio di polizia.

 

 

Diciamolo in un altro modo ancora

Prendo una carta da cento euro e pago il pesce che acquisto, il pescivendolo paga  le lezioni di musica del figlioletto con quella cento euro, il maestro di musica si reca a comprare le scarpe nuove, il commerciante di scarpe compra un nuovo orologio, ognuno di questi personaggi usa la stessa cento euro, mentre ogni volta che quella moneta passa da una persona all’altra, vi è una tassazione, che sottrae valore  e, ben presto, dopo pochi passaggi,  il valore della cento euro si è estinto completamente.

Ma quella cento euro continua a girare e procura, con i suoi ulteriori passaggi, un processo che genera un valore negativo, un vero e proprio impoverimento progressivo di tutti coloro che hanno usato quel denaro.

Ciò è alla base del fenomeno chiamato “debito pubblico”, che è un effetto speciale di questo gioco di prestigio che fa sparire il valore sotto gli occhi di tutti.

Mai tanta ricchezza ha generato tanta povertà!

Si aggiunga la malattia psichiatrica diffusa della vendita del denaro, del suo sequestro infartuale diffuso, per la cupidigia dell’essere umano, tutte le frodi delle Banche e degli Istituti finanziari, che giocano con il denaro, dimenticando che il denaro appartiene a tutti, che serve a far vivere tranquillamente ogni essere umano.

Si ha anche il coraggio di chiedere soldi per finanziare “operazioni” di beneficienza a distanza, a sostegno di situazioni di povertà che sono create e alimentate dai giochi che sto descrivendo.

Molti video su you tube partono con gli annunci di queste campagne, che fanno leva sui sentimenti delle persone annichilite dagli scrupoli in esse indotti da questo modi di fare, che nascondono vere e proprie organizzazioni criminali di stampo internazionale, che non fanno nulla per cambiare davvero le cose.

Eppure sarebbe la cosa più semplice!

Come la giri e come la volti, il denaro malusato, come oggetto dei desideri e non come mezzo per consentire gli scambi fra persone che vivono in contesti civili, è la massima piaga dell’umanità e dilaga, paralizzando le coscienze in mezzo a mille illusioni, mantenute dai principali organismi istituzionali e co-istituzionali.

Termino qui questo viaggio della mia fantasia, perseguitata da quasi sessanta anni di vita sociale distruttiva e molesta, per la quale mi spiego quel vago senso di tristezza  e di inutile imperfezione, che attanaglia tanti di noi senza che riusciamo a spiegarci perché.

Il mio esercizio di fantasia è tanto assurdo, quanto concreto,  si potrebbe farne un film, ma probabilmente, a incantesimo finito, dopo il copione horror che subiamo da secoli, ritroveremo il senso di definire attuale la fantascienza alla quale spero almeno di essere riuscito a farvi affacciare.

Roba dell’altro mondo, dispiegata in questo mondo!

 

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