Lettere

Una lettera ricevuta

Carissimo Dottor Rainò,
come sta?

Ci siamo incontrati l’estate scorsa, si ricorda di me? Più precisamente sono la ragazza che per circa una settimana l’ha assillata parlandole del suo cane malato di Leishmaniosi, e dato ormai per spacciato da diversi veterinari. Si ricorda quanto ero disperata?
Bhè, Le scrivo per dirLe che, grazie a Lei, al rimedio che mi ha prescritto, alla Sua pazienza e gentilezza, ora la mia piccola cagnolina sta benissimo ed è in perfetta forma…

La mia veterinaria tuttora non riesce a spiegarsi come possa essere avvenuto questo “miracolo”.

La sera che ci siamo conosciuti, durante la cena in masseria, Lei mi disse che, probabilmente, il nostro incontro non era casuale, che a volte nella vita si incontrano persone speciali, che appaiono inaspettatamente sul nostro cammino e spesso vi restano solo per un attimo, ma segnano la nostra vita per sempre.
Io credo che Lei sia stata per me una di quelle persone.

Le racconto come è andata:
la sera stessa del nostro rientro a casa ho subito somministrato il rimedio che mi aveva prescritto (una dose di Lachesis 200K), credendo fermamente in quello che facevo, sicura che avrebbe funzionato, nonostante lo scetticismo dei miei genitori, soprattutto di mio padre, medico allopatico e assolutamente contrario all’omeopatia.
Quando gli ho parlato del rimedio, mi ha praticamente riso in faccia.

Appena preso il rimedio, il cane è rapidamente peggiorato. Si è sdraiato in un angolino del salotto e sembrava stare davvero male…era tranquillo, non sembrava affatto spaventato, ma tremava molto e aveva continui spasmi e contrazioni muscolari. Non Le dico la paura che ho preso, ero a dir poco disperata, e avevo già pensato di denunciarLa per omicidio volontario! (scherzo, ovviamente).

Ero talmente in preda al panico che l’ho portato a letto con me, e sono sprofondata nel sonno, probabilmente per non vedere cosa stava accadendo. Mi sentivo davvero in colpa, credevo che il rimedio l’avrebbe uccisa, e io ne sarei stata la sola responsabile.

Invece, dopo questa “crisi” notturna, la mattina seguente il cane sembrava rinato!! Era vispo e vivace, aveva molto appetito e ha da subito ripreso a giocare e a distruggere tutto quello che trovava, cosa che erano almeno 3 mesi che non faceva.

Contro il parere di tutti (veterinaria compresa) ho subito sospeso i tossicissimi farmaci che probabilmente invece di far guarire il cane lo stavano solo portando rapidamente e dolorosamente alla morte.

Da allora le cose sono solo migliorate, i valori di creatinina e urea sono rapidamente tornati normali, l’elettroforesi delle proteine è pressoché perfetta, il cane ha ripreso peso e adesso è più bella che mai!! L’unico problema è stata una terribile dermatite che è comparsa dopo l’assunzione del rimedio ed è durata circa un mese, ma non mi ha preoccupata più di tanto, ero sicura che fosse semplicemente un sfogo dell’organismo che aveva bisogno di eliminare la malattia e tutte le sostanze tossiche che lo avevano aggredito. Penso di aver avuto ragione, perché la dermatite è scomparsa autonomamente, esattamente come era comparsa.

Che dire??

Non so veramente come ringraziarLa, non solo per aver salvato la vita al mio cane, ma soprattutto per aver aperto le nostre menti, per averci liberato dai pregiudizi e dalle credenze comuni, per averci introdotto nell’affascinante mondo dell’omeopatia.

Ovviamente abbiamo “divorato” il Suo libro, siamo rimasti affascinati dalle Sue parole e dai casi che ha riportato, sono davvero stupefacenti!!
Quello che sto per dirLe probabilmente Le sembrerà piuttosto infantile, ma mi sento ugualmente di dirGlielo. Da quando l’ho incontrata vivo più tranquilla, Lei mi ha trasmesso molta serenità e, nonostante sia convinta che Lei non sia né un mago, né un medico onnipotente, Lei è diventato per me un punto di riferimento, una persona su cui contare, se dovessi avere qualche problema… Dopo il nostro incontro non ho preso più alcun farmaco, e devo confessarLe che sto benissimo… Non bombardo più inutilmente il mio organismo con AULIN o schifezze simili al primo segno di malessere, ma lascio tempo al mio organismo di “sbrigarsela da solo” e fino ad ora ha sempre funzionato… Che dice, sono sulla buona strada??

Ho deciso di aspettare fino ad ora, prima di scriverLe, in modo da cogliere l’occasione di augurare a Lei e a Tutta la Sua famiglia i più sentiti Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo, sperando, chissà, di poterLa rivedere un giorno….

Grazie, grazie davvero

Alice

 

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Un’altra lettera ricevuta

salve dottor Rainò,
sono N…C…,  agronomo, insegnante di scienze, figlio

e nipote di agricoltori, padre di un bimbo di due anni (al cui futuro

penso spesso in termini di qualità della vita), “omeoscettico” finchè

non ho visto, per un intero ciclo biologico, mezzo ettaro del suo grano

omeopatico seminato da mio padre unicamente per fare un favore a un

amico sementiero: il risultato, assolutamente  inaspettato,

l’ho trovato semplicemente rivoluzionario, ma mi

piacerebbe sapere da lei che cosa  è successo nel suolo e nelle piante,

perché non so proprio spiegarlo con  le mie conoscenze.

Capire il successo di quest’anno sarebbe importante per potere

prevedere un eventuale successo su larga scala nei prossimi anni,

in  condizioni climatiche e agronomiche diverse (cioè con diverso

avvicendamento colturale e soprattutto su suoli di diversa natura).

Comunque sia spero di convincere mio padre a seminare per il prossimo

anno solo grano omeopatico, anche perché da sempre la mia famiglia è

un esempio per tanti agricoltori.

Ringraziandola anticipatamente per la sua eventuale risposta, e

sperando di trovare presto una sua pubblicazione scientifica

sull’argomento, Le porgo   distinti saluti.

N….C….

 

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Un’altra lettera ricevuta

 

Pippi  è un è un Border colli  incrociato con un Pastore bergamasco e l’abbiamo presa, che aveva già quattro anni, da un allevatore di pecore che voleva ammazzarla perché non lavorava bene, e siccome lui la teneva legata era diventata aggressiva, almeno cosi diceva! Noi  non la abbiamo  mai trovata aggressiva.  Adesso essa ha quasi a dieci  anni e, un anno e mezzo fa circa, è stata male.

Raccontiamo sempre volentieri l’esperienza della guarigione della nostra Pippi.
Quasi all’ improvviso, Pippi ha iniziato a stare molto male, avevamo notato delle ecchimosi sotto l’addome, che ci avevano allarmato, ma due giorni dopo il suo stato di salute era gravissimo.
Nel frattempo Pippi era stata sottoposta a delle analisi il cui responso diagnosticava la leishmaniosi.
In effetti, in pochi giorni, Pippi manifestava i sintomi più gravi della malattia.
Stava talmente male che, ogni sera quando andavamo a letto, disperavamo  di  poterla incontrare ancora  il giorno dopo.
Avevamo iniziato una cura con le medicine tradizionali, ma non eravamo per niente contenti anche perché i farmaci non mostravano di dare nessun risultato positivo.
Noi godiamo di buona salute, ma quando abbiamo bisogno di cure, scegliamo  quelle così dette “alternative”, quindi abbiamo pensato di cercare una soluzione per Pippi  in questa direzione.
Avevo conosciuto il dott.Rainò in una conferenza pubblica e quando l’ho ascoltato ho pensato: se un giorno avrò bisogno di un medico, mi rivolgerò a lui.
Nei giorni in cui Pippi stava male, un’amica con cui parlavo mi ha detto:”chiama il dott. Rainò, nel suo sito c’è il racconto di una ragazza che parla della guarigione del suo cane da una forma grave di  leishmaniosi.
Abbiamo chiamato il dottore per telefono, spiegandogli  la situazione. Il dottore ci ha chiesto di descrivere il carattere di Pippi e di parlarci di lei, subito dopo ci ha consigliato la cura.
Noi avevamo già sospeso la cura iniziata e ci siamo affidati ai suoi consigli.   Il giorno dopo Pippi ha ricevuto il suo medicamento in un unica dose e subito ha dato segni di miglioramento. In seguito, per qualche giorno è stata di nuovo  male, ma abbiamo aspettato fiduciosi e in fine abbiamo gioito nel vederla fiorire in una nuova forza vitale che ogni giorno si è resa più evidente. A tutt’oggi il nostro cane sta benissimo. Sono passati già quasi due anni.

Grazie, Dott. Rainò, sei nei nostri cuori e nei nostri pensieri. Grazie di esistere.

Un abbraccio

Marianna e Quinto

 

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Un’altra lettera

Pippo

Ti conoscono tutti come il cane del quartiere, anche se qui siamo fuori del paese, in una contrada fatta di piccole case isolate, anche se il tuo nome è Pippo e un padrone ce l’hai.

Sei  il cane di tutti e di nessuno, perché hai preferito, al tuo padrone, la libertà dei campi, con il profumo dei prati in primavera e le notti stellate d’estate.

Però hai sempre avuto un debole per noi, che andavamo a passeggio con la nostra cagnetta, tra i campi e le case, la sera prima di ritirarci a casa.

Venivi con noi, abbaiando a gara con tutti i cani che, chiusi dietro i cancelli, ti invidiavano per la tua libertà.

Poi al nostro cancello ti fermavi e tornavi indietro.

D’inverno ti sapevamo protetto da una casa non finita che aveva sempre una ciotola con l’acqua e del mangiare per te. Poi, quest’anno la casa è stata recintata: diventerà una bella villa.

E allora, tornando a casa, ti vedevamo rannicchiato in una cunetta del campo, sollevarti un pò a fatica per la tua zampa malata e, come guarito all’improvviso, precederci correndo verso il cancello, bere alla ciotola piena d’acqua, che da sempre sai di trovare lì, accontentarti di una carezza e fermarti sulla soglia.

Un rito che si ripete da tanti anni, sempre uguale nella sostanza, anche dopo che la nostra cagnetta ci ha lasciato.

Pippo, sei il cane più simpatico e indipendente cha abbiamo mai conosciuto, fedele, grato di quanto ricevi, senza mai chiedere niente, se non di farti entrare quando ci sono i tuoni e i botti delle feste che ti terrorizzano.

Ti riconosciamo da lontano sulla strada e tu riconosci noi e ci corri incontro con il tuo folto pelo e la tua coda al vento. Sei la nostra nuvola bianca!

Quest’anno, vederti senza un riparo, al freddo, sotto la pioggia, con la tua zampa zoppicante ci ha fatto decidere.

Abbiamo chiesto ai tuoi padroni, che pure ti hanno sempre dato da mangiare, di farti dormire con noi, se tu lo avessi voluto. E tu non aspettavi altro!       Ami la tua libertà e chiedi di uscire, ma la sera vieni, conosci il tuo posto. E tu, figlio di maremmano, coi tuoi dieci anni e i tuoi venti chili di peso, diventi un cucciolone e ti lasci coccolare.

La tua zampa, però, non ha i reumatismi, come credevamo. Ferite che non si rimarginano si fanno ora evidenti sotto il folto pelo e sanguinano continuamente. E’ stata fatta diagnosi di Leishmaniosi!

Con gli antibiotici non risolviamo niente. La situazione si aggrava. Ricordo di alcuni amici che mi avevano parlato della loro cagna curata, anzi salvata da morte sicura, da un medico omeopata, il dr. Salvatore Rainò.

Tentiamo questa strada. Durante la prima settimana di cura la situazione si fa molto critica. Non mangi, non esci, le ferite, ormai su tutte e quattro le zampe, non si rimarginano. Poi inizia, come per miracolo, un chiaro processo di guarigione.

Telefono con entusiasmo al dr. Rainò, che a questi miracoli deve essere abituato, e lui, con grande dedizione e generosità, continua a seguirti da lontano.

Non ti ha mai visto, Pippo, ma è come se ti conoscesse meglio di noi.

E di nuovo il dr. Rainò interviene quando, per disattenzione di un proprietario, tre pastori tedeschi ti hanno assalito mentre ti trovavi nei loro paraggi. E’ stato un brutto colpo, ma ce l’hai fatta. Sei diventato più cauto e non ti allontani troppo da noi.

Sei sempre libero di andare, ma ora sai che è bello anche avere una casa e ti mostri riconoscente.

Quello che non sai è che, oltre a noi che vedi, c’è qualcun altro che non hai mai conosciuto, a cui essere riconoscente, il dr. Rainò, ma questo lo sappiamo noi.

Grazie, dottore.            Gabriella e Nicola  

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Al volo (16/09/2014)

Caro Salvatore,
Stamattina sono stata in ospedale per controllo eco addome (tutto bene) e il medico del reparto che mi ha parlato 2 min, mi ha detto che x avere 5 costole fratturate e x essere trascorso così poco tempo dal giorno dell’incidente (14gg) mi ha vista bene. Tra l’altro durante il ricovero gli infermieri si meravigliavano che affrontassi la giornata senza chiedere antidolorifici, anzi rifiutandoli. Grazie di cuore perché facendo davvero il medico, come fai tu hai dato al mio corpo la possibilità di reagire a questo evento, seppur traumatico, con tutta la sua energia e con tutte le sue risorse interiori. Io stessa pensavo che la frattura di 5 costole sarebbe stata più difficile da gestire, pur convinta che l’arnica avrebbe assolto alla grande al suo compito, in realtà è ancora meglio di quanto io stessa pensassi; sono felice che tutto stia procedendo bene, grazie di cuore. Un abbraccio affettuoso.
Lucia

Inviato da iPad

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Caro Dottore, buon pomeriggio, sono Davide.  Le scrivo per ringraziarla per il prezioso aiuto nel farmi superare il mal di dente. L’ho superato avendo contro il mio stesso dentista “affezionato “ai suoi antibiotici. Per un momento sono stato anche deriso perché sia il dolore che il gonfiore hanno avuto una certa durata per alcuni giorni. Deriso perché a loro dire “andavo contro l’etica”. Una volta passato tutto, ho pagato,ringraziato,rispettato l’etica dell’agire sul mio dente…..e per ultimo….dopo tutto questo…ho chiesto rispetto per la mia Fede..una Fede che ha un nome e un cognome. Grazie di esistere Dott. Salvatore…Rainò. Un abbraccio, Davide.

risposta

Caro Davide,

non meravigliarti di tutto ciò. E’ un classico!
La formazione medica tradizionale manca di tutti gli elementi che necessitano per stimolare una risposta davvero adeguata dell’organismo nelle varie situazioni.
Ti sono grato per la fiducia e la stima.
Salutami il tuo dentista e digli che non è l’unico.
un abbraccio