Riflessioni suggerite dal tempo su Hydrobiotronic

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Assetto molecolare – energia – segnale – informazione

 

Ogni corpo…riempie l’aria che lo circonda di un’immagine infinita di sé stesso (Leonardo da Vinci).

Tutto ha uno spettro di emissione energetica che rappresenta il segnale o ciò che esso propone di sé al mondo percipiente.

L’acqua svolge uno dei compiti più importanti nella mediazione e nella diffusione di energie fra vari contesti.

L’acqua sa tutto del mondo.

Probabilmente la sua importanza nel processo di allestimento di un rimedio omeopatico consiste nel fornire un substrato che reagisce alla diluizione e alla dinamizzazione con un incremento esponenziale dell’informazione energetica, possibile proprio per le caratteristiche intrinseche della molecola di H2O.

L’estrema rarefazione dell’informazione rappresenta la condizione migliore per consentire l’effetto omeopatico.

Il grado di entropia dell’acqua ne condiziona da una parte la potenzialità ricombinante della sua struttura e quindi la possibilità di assumere un setting informazionale differente. D’altra parte proprio  l’entropia è inversamente proporzionale alla qualità del segnale. Occorre quindi dinamizzare l’acqua e diluirla mentre le si fornisce un’informazione, il che rende i parametri  di cessione e ritenzione di memorie praticamente autoregolantisi.

Il reset informazionale dell’acqua è un procedimento più sicuro della distillazione e crea la situazione ideale  per un allestimento omeopatico più fedele.

L’acqua distillata non garantisce purezza informazionale, ma il reset informazionale crea avidità informazionale e predispone alle fasi fondamentali della comunicazione che sono legate alla possibilità di recepire, registrare e rilasciare un segnale.

Possibilità di interferenza tra eventuali informazioni precedenti  dell’acqua ed informazioni della sostanza utilizzata per l’allestimento del rimedio sono sventate dal reset proposto con l’invenzione del bioresettatore informazionale.

L’acqua resettata è avidissima di informazioni ed acquisisce una precisa fisionomia quando riceve le memorie. Questa fisionomia è la base sulla quale la materia riesce a trattenere l’energia.

L’energia crea la forma nella quale desidera  muoversi (Viktor Schauberger).

Il segnale veicolato dall’acqua non è un segnale che soggiace a codificazioni e successive decodificazioni culturali, ma è il segnale intrinsecamente legato ad un contesto energetico e quindi “passa” senza intermediazione alcuna dall’energia alla forma e viceversa. Non occorre quindi un processo semantico per la riuscita del discorso, risultando invece il processo un divenire escatologico ed esoterico che costituisce intimamente il mistero della persona e del suo destino biologico.

In fondo anche il processo omeopatico, pur essendo vicinissimo all’essenza pura della corrispondenza fra microcosmo e macrocosmo, ha diverse tappe che dipendono dal sapere codificato e dai procedimenti di codificazione e decodificazione semiologica.

In questo senso, Hydro-Biotronic elimina momenti di interferenza culturale umana e restituisce all’energia la sua libertà di muoversi ed esprimersi senza troppi passaggi che rendono ragione alla cultura ma rischiano di privare il discorso di  autenticità.

Autentico, in greco authentikòs, è ciò che è fatto da sé, ciò che esiste di per sé, senza alcuna intermediazione, che è in quanto essere puro.

Peccato che la profondità di un discorso culturale sia legata allo spessore degli studi effettuati da chi parla e da chi ascolta in quel momento.

La comunicazione ne risulta fortemente condizionata, ma così non accade se astraiamo i contenuti energetici che sono alla base dei segni da qualunque strutturazione formale legata a contesti culturali.

Ad esempio, l’omeopata fa diagnosi di rimedio facendo parlare il paziente. Se invece di farlo parlare avesse un sistema che può fare a meno del linguaggio verbale codificato, potrebbe accedere direttamente ai substrati ideico-formali che caratterizzano i vissuti della persona e l’atmosfera della malattia.

Hydro-Biotronic evidentemente utilizza una comunicazione di questo genere. Se così non fosse, come si spiega l’azione profonda che si nota immediatamente nella maggior parte dei suoi utilizzatori? Come può uno strumento che non funziona muovere sensazioni e stati d’animo così profondi oltre che favorire l’accesso cosciente a racconti che non sarebbero mai emersi da una visita senza Hydro-Biotronic.   La verità è  che Hydro-Biotronic ha, senza ombra di dubbio, fornito un particolare spessore diagnostico alle visite e ciò dovrebbe interessare moltissimo l’omeopata profondo.

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