PROVA RAGIONATA MINIMA SUFFICIENTE
PER DIRE CHE L’EPIDEMIA VIRALE NON ESISTE
Vi sono manifestazioni diffuse, che ricevono la stessa interpretazione.
I codici sono:
- manifestazione
- diffusione
- interpretazione
L’interpretazione corrente afferma che un vettore virale si sia mosso sulla Terra, portando nello spazio le modifiche possibili nel tempo.
Alla ragione, si presenta una scelta.
Il virus si è mosso viaggiando nel tempo e nello spazio, attraverso la diversità, la disomogeneità, oppure lo spazio e il tempo si sono dati alla stessa manifestazione, per corrispondenza di situazioni identiche diffuse?
Quindi, l’identità si è mossa attraverso la diversità, oppure la diversità si è sincronizzata sull’identità?
Il Pianeta è disomogeneo, per ogni sua caratteristica, tanto che, per attestarsi sulla stessa manifestazione identitaria, dovrebbe sottostare alla fissità del tempo.
Ma, il tempo è variabile, quindi dovremmo riconoscere la fissità dell’identità.
Tempo e identità producono la manifestazione, che ne è la somma, costante.
L’identità è ignota e riceve solo una lettura comune.
Se il virus fosse l’agente della diffusione, dovremmo ammettere che il criterio di diffusione debba essere una legge omogenea per consentire ad esso di manifestarsi.
Ma, se così fosse, avremmo la Terra ormai completamente verniciata della stessa manifestazione, uniforme e gravissima, ormai prossima alla fine della vita globale sul Pianeta, perché il tempo trascorso è ormai troppo per la gravità della manifestazione.
Se la Terra fosse omogenea al punto di rendere la manifestazione indipendente dal tempo, avremmo avuto l’inizio e la fine già svolti in un brevissimo periodo, quale che sia la conclusione.
Invece, la manifestazione è presente a macchie, eterogenee nel tempo e nello spazio, in un mezzo di diffusione che è quanto di più disomogeneo.
Ragion per cui, non è possibile che sia il movimento dello stesso tipo di virus a rendere manifesta la variazione, mentre è evidente, sino a prova contraria, che la manifestazione ha numerosi e inspiegabili vuoti di presenza, compatibili solo con la disomogeneità delle condizioni locali, ma diffuse nell’intero Mondo.
Concretamente, nella situazione che viviamo, le persone sono convinte che qualcosa si muova e possa colpirle.
I conducenti di autoveicoli, da soli, alla guida del loro mezzo, indossano mascherini che dovrebbero proteggerli dall’invasione del virus.
Mascherini che non servono a frenare la diffusione del virus, anzi creano altre situazioni patogene.
Nel frattempo, per questa ragione, si confinano, idealmente, le persone a casa, come se il nemico invisibile provenisse dall’esterno.
Per assurdo, come nelle dimostrazioni matematiche, dovremmo spingere l’isolamento a livello individuale per molte settimane.
Questo tipo di isolamento è impossibile, perché incompatibile con il mantenimento della vita.
In realtà, le persone sono recluse in gruppi, e in modo discontinuo.
Effettivamente, il canale di comunicazione spaziotemporale di questi gruppi di reclusione con l’esterno non si è mai interrotto.
Intanto, l’esterno è vietato.
Le persone sono state condizionate a creare delle “dimensioni” separate della vita, come se potessero occupare alcune stanze, dovendo scegliere di non varcare mai il confine delle altre.
Però, tutte le funzioni di movimento, viaggio e trasporto non si sono mai interrotte, ma la diffusione della malattia continua ad essere capricciosamente caratterizzata da una sua impenetrabile autonomia.
Significa che la sicurezza della reclusione in casa è soltanto un’illusione, che ha l’aggravante di menomare, gravissimamente, ogni indice di qualità della vita, indispensabile per rimanere vivi e in salute.
La soluzione sta nel cercare di far comprendere, sempre di più, la ragione di queste righe, per aumentare, quanto prima possibile, la consapevolezza che la vita può essere vissuta nel criterio di realtà soltanto se interrompiamo questo finissimo stratagemma, che, nella più ingenua delle ipotesi, è frutto di una cascata di automatismi che esprimono semplicemente la distruttività del genere umano, ai massimi livelli.
Dottor Rainò buongiorno, ho avuto il piacere di vedere dei suoi video e di leggere dei suoi articoli sul suo interessantissimo blog, condivido a pieno i suoi pensieri pur non essendo un esperto in campo medico, ma sono uno che si documenta molto. Ammiro il suo coraggio determinato nell’esporre la sua persona. La sua denuncia circa l’attuale tema mondiale sulla ” fantomatica pandemia da coronavirus” dovrebbe risvegliare le coscienze dei suoi molti “colleghi” che non la pensano come Lei per ovvi motivi di convenienza. È difficile andare controcorrente come sta facendo Lei, andare controcorrente significa mettersi contro il sistema del potere corrotto. Spero tanto che altre persone nobili come Lei raccolgano il suo appello e trovino il coraggio e la determinazione che Lei sta dimostrando nel metterci la propria faccia, affinché l’appello si amplifichi e possa raggiungere la coscienza di coloro i quali possiedono il potere dei governi del mondo, e li faccia ravvedere e svoltare nuovamente verso una visione di un mondo che contempla il benessere di tutta l’umanità. Sono onorato di poter commentare con una persona speciale come Lei. Vincenzo italiano con tanta stima.