AL LUPO AL LUPO: quale Covid?

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AL LUPO AL LUPO: quale Covid?

 

Di fronte ad una gravità come quella attuale, screditare l’apporto di personaggi influenti, anche se non accreditati nelle ultime manovre governative, mi sembra davvero stolto e di pessimo gusto, nonché atto di enorme responsabilità negativa.

L’ultima novità, nella lunga sequenza Covid-19, che partiva dalla ardita ipotesi dei pipistrelli, è quella, secondo me sin troppo scontata, che ormai abbiamo risolto il problema, perché abbiamo capito che la diagnosi e la terapia sono state sbagliate, ed ora siamo sicuri, grazie alle autopsie, che il problema è la trombosi intravascolare, legata all’infiammazione da Covid-19.

Troppo riduttivo!

Di qui, l’enfasi sull’utilizzo dell’azione anticoagulante dell’Eparina, praticabile anche a domicilio, e inoltre, il rincaro del concetto di una valida terapia antinfiammatoria.

Ribadisco, come già detto in altre occasioni, che dobbiamo chiederci se il contagio abbia effettivamente svolto un ruolo importante, come si è tanto detto.

I tamponi per Covid-19 sono, come da scheda tecnica, inadatti alla diagnosi, in quanto prevedono sino al 90% di falsi positivi.

E’ un atto criminale continuare ad usarli come indicatore di diagnosi, (quale diagnosi?), dato che i positivi sono praticamente esenti da malattia.

Imperversa ancora una grande confusione, per cui mi chiedo quale sia davvero il livello di preparazione e di deontologia del personale incaricato a suggerire decisioni al Governo!

Il lock-down si è rivelato  incapace di incidere sull’andamento dei fenomeni.

Il miglioramento drastico delle prognosi si è notato con l’introduzione dell’Eparina.

Ma io dico che ciò non basta ed è molto pericoloso convincersi che abbiamo trovato la soluzione finale dell’enigma generale.

Infatti, è indispensabile introdurre altri concetti, per avere un’idea che corrisponda di più alla realtà.

Come potete confermare, studiando in letteratura, ciò che sto per dirvi, i farmaci antinfiammatori intervengono modificando la risposta naturale infiammatoria dell’organismo all’infezione.

Se le dosi impiegate sono basse e sporadiche, l’azione antinfiammatoria diciamo che è modulata in senso utile, ma dovremmo parlarne con più calma.

Se le dosi di antinfiammatori sono alte e frequenti, magari in associazione di più molecole, si crea un effetto farmacodinamico perverso, a causa dell’eccesso di leucotrieni e di altri mediatori dell’infiammazione, capace di innescare la ben nota tromboembolia venosa polmonare e multi- organo, che ha ucciso diverse persone.

Si tenga ben presente che l’azione antinfiammatoria, da un punto di vista globale, è sempre sfavorevole per il controllo dell’infezione.

Qualunque infezione è favorita dagli antinfiammatori.

Provate ad inserire nei motori di ricerca le frasi che sto usando e vedrete che cosa vien fuori.

Quindi, adesso, io mi trovo a sentire che, ancora una volta, si parla di utilità degli antinfiammatori, si eccede sulla indispensabilità dell’eparina, anche a casa, dimenticando che non tutti i pazienti se ne gioveranno e che diversi moriranno di emorragia cerebrale durante il sonno in corso di ipertensione arteriosa, per giunta in trattamento con altri farmaci, ACE-inibitori e Sartani, che agevolano l’evoluzione della sofferenza polmonare in eventuale interstiziopatia, che, anche avendo compreso l’importanza della trombosi, non può e non deve essere esclusa.

Quando si fa Medicina in modo intelligente, gli argomenti non si esaminano a compartimenti stagni, ma in modo dinamico, come effettivamente essi si avvicendano e si fondono nella pratica clinica.

Pertanto, invito a non essere avventati, per non ripetere errori già commessi.

Di capitale importanza è considerare che nessuno dei pazienti che si curano in modo naturale, ha avuto problemi di Coronavirus.

Ciò significa che le mie argomentazioni sono tutt’altro che banali e da trascurare.

A questo punto, però, non mi dilungo in questa occasione, ma invito a studiare anche tutto il resto che ho già presentato all’attenzione dell’opinione pubblica.

Non dimentichiamo, il ruolo dell’inquinamento ambientale, di vario genere, compreso quello elettromagnetico, guarda caso, al massimo nelle zone più colpite.

Salvatore Rainò – Immunologo Clinico – Internista

3 COMMENTI

  1. “Nessuno dei pazienti che si cura in modo naturale ha avuto dei problemi da Corona virus”. Infatti, a mio modestissimo parere, gli effetti nefasti, quelli riconosciuti anche dalla medicina ufficiale come dovuti ad una REAZIONE AUTOIMMUNE, sono probabilmente innescati da qualcosa che fa chi non usa medicine naturali, tipo….l’anti influenzale? Le categorie colpite erano in gran parte quelle che la fanno

  2. molto chiaro ma non sapevo che permane un rischio di polmonite interstiziale.Provocata da cosa? Grazie e vada avanti cosi’ ho molta fiducia in Lei anche se l’ho appena conosciuta.Ducevo che nel 2005 sono stato operato ad una coronaria la principale una su era otturata c applicazione di tre stents.Da allora Icom 5 mg ossia plavix.Mi darebbe copertura in caso di covid?Sono isolato nelle Filippine causa eta’ e potrei ritornare forse in luglio quando emirates riprendera’Grazie

  3. Buongiorno. Mio padre giorni fa entrato nella ospedale di s. Severo con i suoi piedi lucido ancora pieno di energia ma….c’è un ma……Flammia Ciro da quell ospedale ne è uscito un altro martire……io figlio maggiore vorrei ……Come questi figli di puntata che manovrato l intero pianeta come possiamo…..
    da questo sistema balordo

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