“L’isola che non c’è” (Peter Pan, disney)

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In occasione del NUOVO SITO: “nuovamente” raccontarsi

 

In occasione dell’allestimento del nuovo sito, nel mese di febbraio 2012, ho avvertito l’esigenza di porre a disposizione dei visitatori l’opportunità di conoscere più facilmente le mie attività che personalmente svolgo da molti anni ormai.

Alcuni di loro mi hanno chiesto perché nel sito vi è una interruzione della pubblicazione di articoli.

Tale interruzione è soltanto apparente e corrisponde proprio al periodo della mia vita in cui ho concentrato ogni mio sforzo a realizzare ciò che ho realizzato.

L’esercizio della medicina omeopatica non soltanto offre ai suoi utilizzatori un formidabile strumento per navigare negli anni con un livello di salute ottimale e con un uso di farmaci pressoché ridotto al minimo indispensabile, ma nel contempo consente al medico omeopata di raccogliere una grande quantità di informazioni su ciò che potrebbe essere una gestione diversa della complessità degli aspetti che caratterizzano la salute e la malattia nella loro interezza.

In aggiunta, è facile che tale palestra di osservazione acuisca l’attenzione su modalità interattive fra gli aspetti operativi consueti e quelli possibili in vari settori e momenti della vita quotidiana.

Così è stato possibile applicare il paradigma omeopatico, attraverso i numerosi effetti che l’acqua genera opportunamente trattata. L’omeopatia si articola attorno all’acqua e, tanto funziona, in quanto esiste l’acqua al centro della nostra biologia ed in ogni sistema vivente.

Ho la gioia di disporre delle mie officine e dei  miei laboratori, ove ho  creato una vasta possibilità per costruire e sperimentare molti modelli scientifico-applicativi che si basano sull’acqua.

Grazie ad un nuovo uso dell’acqua e delle sue proprietà, è possibile ottenere delle emanazioni che risultano proficue alla vita nelle sue varie manifestazioni. Per esempio è possibile ottenere effetti che agevolano la vegetazione ed il rigoglio delle piante, la loro germinazione e la salute globale, la loro capacità di difendersi dalle malattie (nuova agricoltura biodinamica), ottimizzare il destino naturale dei semi.

Come pure ho pensato, progettato e costruito strumentazioni, che possiedo, per costruire “su misura” il proprio rimedio omeopatico (in relazione a ciò, sono titolare di un brevetto scientifico e industriale), sia per uso umano che veterinario,  incrementare la qualità di cibi e bevande (straordinaria azione migliorativa sui vini ed i liquori), per fruire di una nuova azione fisioterapica molto potente specie in caso di edemi, per godere di trattamenti estetici rivitalizzanti, bere acqua priva di qualunque “informazione” negativa, armonizzare ambienti e situazioni particolari con le energie sottili più proficue.

Le emanazioni di cui stiamo parlando, come ho detto, sono straordinariamente efficaci anche nel migliorare la qualità di cibi e bevande. Per non parlare della possibilità di correggere da eventuali imperfezioni accidentali anche grandi quantità in poco tempo di vino e bevande liquorose, come pure di consentire a vini di pregio di esprimere il non plus ultra della propria qualità, in ultima analisi  di migliorare moltissimo persino un vino acetificato (tali metodiche ovviamente non prevedono l’aggiunta di acqua e, nel rispetto della Legge, di nient’altro che non sia una particolare informazione energetica , ma usano alcune energie irradiate dall’acqua stessa applicabili agli alimenti anche attraverso un contenitore chiuso con la parete trasparente, perciò non sono assolutamente una sofisticazione).

Vi sono già in commercio alcune forme di fisioterapia che sfruttano alcune caratteristiche dell’acqua (ad es. la TECAR terapia). Però con l’acqua sono riuscito ad ottenere una luce molto speciale che svolge azioni rivitalizzanti sui tessuti, agevola la guarigione di lesioni traumatiche, esercita una notevole azione antiedemigena e analgesica.

Poi vi è il capitolo delle memorie dell’acqua, con le quali si può condizionare favorevolmente un substrato biologico di qualunque natura.

Insomma, l’acqua può oggi essere utilizzata in modo singolare, grazie alle sue proprietà alternative a quelle abitualmente considerate di idratare e dissetare.

Salvatore Rainò non si è però soltanto occupato di questi aspetti. Infatti egli è proprietario anche di un interessantissimo brevetto industriale relativo a dispositivi ortopedici applicabili all’interno di letti, poltrone e sedie ed ogni occasione in cui il corpo si poggia su di un piano (lettini per massaggi, pedane per yoga, sedute di lavoro, sedute per la correzione della scoliosi etc).

Tale idea ha un potenziale innovativo, libero da qualunque anteriorità storica brevettuale, quindi rappresenta una possibilità concreta di lancio di un nuovo settore della nostra vita. SDAPIC (sistemi dinamici antigravitari per il comfort) è il nome di questa idea che, tramite una nuova concezione del decubito, offre agli umani una nuova esperienza alla quale essi hanno accesso per la prima volta e che cambia completamente le regole che la forza di gravità impone.

Le implicazioni per la qualità del sonno, della vita  e, particolarmente le prospettive che si offrono per la terapia di condizioni molto particolari e penose, come ad es. la fibromialgia, potrebbero rappresentare una vera e propria svolta epocale.

Inoltre “i miei luoghi” rappresentano una situazione itinerante in cui esprimere la propria creatività, poter realizzare oggetti, prototipi, eseguire lavorazioni anche molto complesse che diversamente rimarrebbero soltanto nella nostra immaginazione.

Quante volte una persona ha un’idea, ma poi, non avendo l’opportunità di realizzare, la dimentica?

Immaginate che cosa sarebbe delle Vostre idee più brillanti, se soltanto aveste il luogo e gli strumenti per concretizzarle alla perfezione.

Tutto ciò perché io credo nella salute globale della persona attraverso le mille possibilità espressive che la vita pone a disposizione. La vita è una meravigliosa unica opportunità di creazione per tutti.

A volte, invece di chiedere alle persone che lavoro fanno, dovremmo chiedere loro che lavoro avrebbero voluto fare! Oppure…quali idee hanno avuto nella loro vita?

Accanto a me, accattivata dagli stessi ideali, collabora una preziosa amica, Tina Calia, con la quale abbiamo allestito gli ambienti in cui è possibile realizzare tutto ciò di cui ho parlato ed abbiamo superato difficoltà gigantesche per consentire l’esistenza di questa straordinaria dimensione.

Devo però ringraziare anche tante altre persone che in questi anni hanno fornito il loro prezioso aiuto nel consentirmi di realizzare uno dei miei sogni principali: un luogo in cui la distanza tra la fantasia e l’immaginazione si accorcia e lascia spazio pratico per la REALIZZAZIONE delle cose (motivo per cui alcuni cari amici mi hanno affibbiato il soprannome di “IL FARE”.

Io aggiungerei che quando fare ed arte si volgono l’una verso l’altra a vicenda, allora è possibile la creazione, quella vera. Un esperimento continuo  alla ricerca delle conferme dell’impossibile, dei motivi dell’inspiegabile, della soddisfazione dell’aver tentato: come quando qualche mese fa, una donna in coma irreversibile, per la quale non era ufficialmente possibile fare nulla, si è svegliata esattamente il giorno dopo aver assunto un rimedio omeopatico ad altissima potenza che il marito in lacrime le ha posato sulle labbra. Tale fatto, perché è un fatto, ha suscitato un grande clamore ed ha smosso la coscienza di chi ha saputo, ma mi chiedo se tutto ciò possa uscire dalla sua eccezionalità e possa  diventare scienza quotidiana.

Il mio sogno è un luogo dove, assieme a tutte le persone sensibili, sia possibile realizzare il futuro del mondo.  Ed il futuro del mondo è fatto di tutte le nostre percezioni che magari non abbiamo nemmeno il coraggio di palesare e che invece ci attendono dietro l’angolo per divenire la regola di una nuova realtà.

 

 

 

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