La fisica quantistica a tavola

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Auto-ottimizzatore alimentare   “Food Quantum Mystery”

   Che cosa è il sapore? Da che cosa dipende il gusto di un alimento? Quali sono i misteri della buona cucina? Perché un frutto maturato alla luce del sole è più buono e soddisfa di più il gusto? Perché nella storia di un vino ha importanza il tipo di luce cui è esposta la vigna? Insomma è una questione di luce?

Che cosa offre la scienza in cucina che possa “illuminare” la qualità di un alimento? Un alimento è buono quando mostra il meglio della sua natura.

Come una pianta, il cibo che da essa deriva, ancora vivo, ha bisogno di essere aiutato ad esprimere tutta la propria freschezza,  per fornire il massimo del suo potere nutritivo e rigenerante, mentre allieta le nostre papille gustative.

La carne, il pesce devono rimanere in connessione con tutta la loro vitalità per essere buoni e digeribili.

Un formaggio, il latte, il burro, la ricotta possono  esprimere il meglio del gusto che potrebbero avere.

Il sapore dei cibi e delle vivande di ogni genere dipende dal loro livello di energia e quest’ultimo è legato alla  complessa e delicata situazione molecolare delle componenti dell’alimento.

Innumerevoli punti lungo la catena che precede l’arrivo dell’alimento in tavola sono attaccabili da meccanismi in grado di affievolire le caratteristiche naturali più importanti che permettono di esprimere al massimo la gustosità del cibo, la sua biodisponibilità (che comporta anche un’ ottimale utilizzazione), il suo livello energetico.

Molti sanno che tenere dei cachi acerbi affianco a mele mature ne determina una veloce maturazione.

Come fanno le mele a trasmettere la loro informazione ai cachi? Ciò, ancora una volta,  avviene tramite l’emissione di una debolissima luce, di tipo particolare, che rappresenta un vero e proprio naturale stimolo ottimale per quei cachi acerbi.

Molti lavori scientifici parlano di qualità dei cibi in termini di fotoni da essi prodotti (quanti di luce).

L’auto-ottimizzatore-alimentare “Food quantum Mystery” applica le conoscenze più avanzate di fisica quantistica e consente di dialogare con l’alimento in questione per esaltarne in modo naturale l’odore, il gusto, le caratteristiche organolettiche e il valore globale, senza addizione di alcuna sostanza chimica, addirittura senza aprire l’eventuale contenitore dell’alimento, purché esso lasci passare della luce.  Una ulteriore possibilità, quindi, per disporre di alimenti genuini e naturali.   Basta esporre l’alimento alla sua luce,  piatti di ogni genere,  crudi o cotti, bevande, l’acqua, vini, liquori, birra etc. per soli tre minuti, per evocarne tutte le migliori qualità.

Il pranzo, la cena, la colazione si trasformeranno in un piacevole momento in cui gustare tutte le essenze della buona gastronomia a livelli senza pari e, magari facendo anche spettacolo nelle occasioni giuste.

L’auto-ottimizzatore alimentare è indicato per tutti i luoghi che fanno della buona cucina il loro fiore all’occhiello, i ristoranti, i momenti di degustazione del vino, la buona tavola di casa.

Esso è uno strumento al servizio dei ristoratori per esprimere il meglio del loro lavoro e della selezione delle materie prime, ma nel contempo offre ai consumatori attenti una indimenticabile esperienza di qualità della vita e li educa al riconoscimento di un livello  superiore.

Attenzione: qualunque livello d’eccellenza della qualità di un alimento è sempre ulteriormente migliorabile, proprio nella misura in cui esso già è alto in partenza, così come la qualità di base resta un imprescindibile elemento di garanzia (quindi un nuovo modo per difendersi dalle sofisticazioni). Per fortuna, Non si può tirar fuori del vino da una crapa.

Vi è un solo inconveniente: chi ha provato i risultati di questa nuova dimensione non perdonerà mai più sapori sciatti e privi di personalità. Il gusto incontra chi lo riconosce!

 

Food Quantum Mystery è stato concepito su alcune intuizioni divenute poi certezze in base a fatti sperimentali di quelli che dettano legge in un laboratorio, ma il suo impiego ha generato un’onda di emozioni tali da rimettere in discussione molte delle abituali certezze che abbiamo sul cibo e da indurre a riflettere meglio sul panorama esperienziale codificato a proposito di degustazione.

Food Quantum Mystery ha permesso una serie di osservazioni affascinanti e,  per certi versi,  anche misteriose.

L’azione migliorativa è sempre evidente ed ha sempre zittito anche gli sperimentatori più scettici. Talvolta però i risultati sono stati così strabilianti da lasciare letteralmente esterrefatti gli assaggiatori più esperti e cauti.

Infatti, quando dopo il trattamento, l’alimento ha tirato fuori aromi e sapori a dir poco insospettabili, sempre straordinari e gradevolissimi, allora davvero si sono aperte le frontiere dell’immaginazione e ci si è smarriti nel tentativo di comprendere pienamente grazie a quale meccanismo un alimento possa arricchirsi di sfumature che magari prima non avrebbe mai potuto vantare.

E’ il caso di ricordare gli aromi di vaniglia ed i sentori fruttati espressi da dolci che già in partenza non avevano nulla da eccepire: una vera e propria magia che non poteva essere altrove se non all’interno di quel dolce, ma che vi era nascosta dentro finché la luce dell’auto-ottimizzatore  non l’ha resa evidente.

Per non parlare delle note soavi di cui si sono arricchiti vini e liquori di ogni specie, talché si è avuta la sensazione che il gusto originario del campione di controllo non rendesse ragione a pieno del suo motivo d’essere.

Una palestra dunque di scienza arricchita, è il caso di dirlo, di buon gusto. Un Eden per chi vuole esperienziare con i gusti più rari e caratteristici. Un sistema per educare i consumatori ad essere meno consumatori e più degustatori.

Si delinea quasi un nuovo gioco, ispirato alla tutela della cultura del gusto, resistente alla globalizzazione dei gusti ed alla loro omogeneizzazione indifferenziata.

Partecipare ad un pranzo con Food Quantum Mystery è un nuovo tipo di gioco in cui si esperimenta la ricerca del gusto nascosto.

Un dato ricorrente nei giudizi dei degustatori è stata la percezione di note che ricordano i sapori dell’infanzia, dei frutti appena colti dall’albero del nonno, del latte assaggiato appena munto dalla mucca, del formaggio regalato dal pastore tanti anni prima: l’emozione della nostalgia è sempre collegata ad epoche dell’infanzia rassicuranti e protette dall’amore di figure familiari importanti e partecipa in prima linea nel farci esprimere un parere entusiasta nei confronti del cibo che consumiamo.

La modellazione delle preferenze di gusto risente di fattori biologici, culturali, sociali e psicologici, ma l’atmosfera che rende possibile la percezione positiva di un gusto all’interno della nostra mente, al di là di fatti puramente neurologici, è di tipo prevalentemente storico-sociale e pervade sempre la scienza del senso del tempo. Una frase tipica di apprezzamento è:”I sapori di un tempo”. Che cosa significa? Forse sono sapori che appartengono alla nostra infanzia? Forse sono sapori superati dall’oggettivo incalzare dei tempi e dall’appiattimento della qualità legato alla globalizzazione delle culture  e quindi anche degli itinerari storico-gastronomici?

Il gusto non è una regione a sé stante della cultura e si forma attraverso le dimensioni citate, ma l’aspetto più importante è sempre legato allo spessore temporale del riconoscimento di un sapore, di un odore.

Le aree cerebrali coinvolte nell’elaborazione di un segnale olfattivo o gustativo appartengono a livelli organizzativi differenti, giacché pertinenti i cosiddetti nuclei della base o aree più distanti da essi e proiettate verso la corteccia cerebrale. La specializzazione dell’elaborazione di un segnale nervoso  si sposta dalla base dell’endocranio verso i livelli più esterni, man mano che il loro valore codificato diviene sempre meno istintuale e sempre più razionale.

Gli odori più “animaleschi”, come pure i sapori, appartengono ad epoche più antiche sia nell’evoluzione delle specie che in quella individuale nell’arco della sua esistenza. Cioè il passato dell’uomo è il passato della sua evoluzione.

Quando un uomo chiude gli occhi mentre annusa un cibo, sta sognando e forse sta viaggiando nella propria evoluzione e nella storia della propria vita. Chiude gli occhi per questo motivo: riduce le interferenze che lo terrebbero ancorato al presente per potersi concentrare nel recupero di “emozioni passate” che possano firmare l’autenticità del suo sentire.

Uno dei primi sapori per l’essere umano è quello del latte materno, dolciastro e sempre intessuto di sicurezza e conforto! Forse per questo, cerchiamo istintivamente il dolce. L’amaro e l’aspro generalmente caratterizzano sostanze tossiche o addirittura velenose.

Sicuramente le prime percezioni dell’individuo che legano il sostentamento all’esperienza dell’abbraccio materno lasciano un segno indelebile nei nuclei delle base e poi col tempo vengono assemblate all’interno di schemi sempre più razionali e collocati nel codice di discernimento di ciò che è ”buono”.

Da sempre gusto e olfatto sono il miglior laboratorio per valutare la qualità di cibi e bevande: non solo cibo sano, ma anche, e soprattutto, buono, piacevole. Sapore e aroma sono il risultato di un’interazione tra i nostri sensi e le molecole in grado di stimolarli, ma, oltre al fatto puramente biochimico recettoriale, vi è tutta una integrazione sottile che si imbastisce col filo della storia dell’uomo  e dell’individuo e che esprime immagini e situazioni richiedenti una elaborazione ideica ed emozionale delle più avanzate.

La vita della nostra biologia si sposa con la nostra vita e con la storia della nostra evoluzione.

Acido, salato, dolce, amaro, si articolano con l’odore e partecipano dell’aroma globale, compreso il suono del cibo addentato, spumeggiando infine attraverso un fiume di emozioni evocate da ricordi e sensazioni senza tempo.

Vale la pena dunque lasciarsi andare a questa nuova avventura con Food Quantum Mistery, alla scoperta di nuove-antiche percezioni di gusto, tempo e cultura. Quasi  a dire che davvero non sappiamo mai tutto del misterioso rapporto fra  un alimento ed il mondo energetico che esso dischiude.

In un piatto vi è la storia del mondo, la memoria del tempo, l’evoluzione dell’umanità con tutti i suoi problemi e tutta la sua grandezza, l’amore della Terra per le sue creature e la capacità di accorgersene da parte dell’uomo!

6 COMMENTI

  1. Bellissimo questo articolo! Pensa che mi sto occupando di fisica quantistica applicata in agricoltura, coltivazioni di pieno campo, come carciofi, carota, patata e pomodoro; ed in serra pomodoro delle tipologie miniplum, datterini; grano per la produzione di semola rimacinata di grano duro, cioccolato di Modica nei vari gusti, tutto quantistico. Sono già al secondo anno di esperienza ed è una grande soddisfazione vedere crescere le mie colture solo con riequilibri quantistici all’agroecoambiente e rimedi omeopatici.
    Saluti Giuseppe

    • Salve, ieri ho avuto per la terza volta durante il percorso del mio progetto di agricoltura quantistica, così come illustrato nella precedente e-mail, che persone intolleranti ad alcuni ortaggi, con gravi conseguenze tipo asma ecc. mangiando i miei ortaggi, (mi riferisco ai carciofi, due esperienze con due persone diverse intolleranti al carciofo), ed ora con i pomodori, una persona del gruppo sanguigno A intollerante alle solanacee ed in particolar modo i pomodori, con grande sorpresa, non hanno avuto reazioni allergiche. Che spiegazione si può dare a questi fenomeni?. Un saluto Giuseppe Distefano

  2. Caro Giuseppe,
    mi fa piacere che Tu abbia potuto notare come anche reazioni avverse ad alimenti non siano assolute, ma dipendano sempre dalla veste in cui le sostanze vengono presentate all’organismo (ricordo che sono anche Allergologo ed Immunologo Clinico).
    E’ noto, ad esempio, che soggetti intolleranti al lattosio non patiscono fastidio se consumano prodotti biodinamici provenienti da allevamenti podolici di giumente con le corna.
    Non bastano i concetti che sottendono le risposte allergiche classicamente intese per comprendere che cosa accade alla persona che assume un alimento.
    Un alimento non è soltanto una serie di sostanze, ma è un organismo, un microcosmo e, nella sua complessità, vibra come se fosse un’entità vivente.
    In fitoterapia, singole sostanze di una pianta possono essere tossiche, ma non arrecano danno se assunte nella pianta in toto.
    La biodisponibilità viene intensamente influenzata da mille fattori di natura energetica.
    Molto importanti sono le informazioni dell’acqua endogena: omeopatia, biodinamica e qualunque approccio olistico si basano sulla memoria dell’acqua.
    Se sapessi quali sperimentazioni sto conducendo su tale argomento!
    Gli amici mi chiamano “Maestro d’acqua”.
    Un abbraccio

    • Ciao, grazie per la tua consulenza. Penso che potremo approfondire la nostra collaborazione. Io credo che, con il progetto di agricoltura quantistica, è stata imbroccata la strada giusta e che essa potrà avere sbocchi futuri. Tutto sta nel saper affiancare alla produzione quantistica il giusto messaggio per i consumatori. Ad oggi è stato costituito un paniere quantistico composto da: pomodori in serra delle varie tipologie, pomodori secchi, carote, zucchine sotto tunnels, carciofi, olio d’oliva extravergine sia naturale che al limone, cioccolato di Modica nei vari gusti, semola rimacinata di grano duro per panificazione e cosmetici naturali a base di carota novella di ispica gip.
      Saluti. Giuseppe

  3. La realizzazione del Dr. Raino’ rappresenta un meraviglioso esempio di come coniugando la ricerca scientifica alla genialità si possano ottenere degli strumenti tecnologici in grado di migliorare la nostra qualità di vita dal punto di vista alimentare, senza dover rinunciare al gusto.
    Una intuizione geniale che può veramente cambiare il modo di nutrirsi in maniera efficace e intelligente, riscoprendo i sapori di una volta. Mi auguro che molti ristoratori possano adottarla.

  4. Salve a tutti sono interessata all’argomento mi occupo di estetica quantistica e l’idea e’utilizzare prodotti vibratori…si distefano potrebe indicarmi un testo dive posso trovare la frequenza delle piante? Io lavoro con gli oli essenziali…
    grazie gabriella cirroni

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