La macchina per riconnettersi al tutto (lettera di una paziente)

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1 febbraio 2020

Ormai, è un appuntamento fisso: il lunedì e il venerdì.

Dalla sera precedente, inizio  a pensarci o meglio a esserci…

La mia amica Domenica, che a volte mi accompagna, dice che, quando vado ho una faccia, ma quando torno, dopo mezz’ora, la mia faccia è un’altra, trasfigurata.

Io rispondo:”Per forza, ho dormito!”

Rilassata più che rilassata, direi connessa con me stessa.

Oggi, mentre ritornavo a casa, c’era un cielo bellissimo, arcobaleni che sbocciavano dappertutto.

Quando è arrivata l’ora del tramonto, il cielo era infuocato dall’altra parte del sole, allora ho pensato che anche a volerlo immortalare su una tela (io penso sempre da pittrice) sarebbe stato complicato, se non impossibile in un primo momento, ma, dopo un istante, mi sono sentita io in quel cielo, connessa con all’Universo, io non più come pittrice e quindi creatrice di quel tramonto, ma mi sono sentita parte della creazione di un altro pittore, il pittore più grande di tutti, DIO.

Stamattina, parlando con un’amica, ero sopraffatta dai pensieri negativi, stasera sono un’altra persona, penso tutto il contrario di quello che pensavo stamattina.

Cosa è cambiato? Mi sono connessa a me stessa.

E ogni volta è così! Cosa succede mentre dormo?

Prima di addormentarmi, penso a quando ero bambina, ai periodi belli della mia vita, a quando le mie cellule erano giovani e forti e i miei ovuli c’erano tutti…Ah gli ovuli spariti! Strappati al loro destino.

Ma che fine hanno fatto? Sono da qualche parte nell’Universo.

La loro memoria però è rimasta e allora io divento quegli ovuli, tanto potenziale di vita!

E quelli rimasti? Due si sono trasformati, due vite, due gioielli preziosi, una spezzata e l’altra no.

Andrea e Claudio.

Parte di me.

Andrea, l’altro giorno, 11 febbraio 2020, a 20 anni da quel giorno “benedetto”.

Mi chiedo, ma perché da 6 anni a questa parte tutte le mie diagnosi  nefaste accadono a febbraio, sarà un caso?

Domanda senza risposta.

E poi lì c’è lui, il mio “Salvatore”, silenzioso ma pensante e il suo pensiero fa più rumore del silenzio stesso.

Quando entri nella stanza, due cuori ti accolgono in una umanità senza limiti.

Grazie, Universo, di avermi dato la possibilità di conoscere due umani di siffatta specie, umani rari e preziosi che mettono davanti a tutto l’umanità, raro in questa società in cui davanti a tutto ci sono il Dio denaro e il potere.

Quando entri nella stanza entri in un’altra dimensione, fatta di sapere, studio, intelligenza, curiosità, creatività e amore, dove il tempo ha un altro tempo.

L’amore è l’amalgama di tutto, l’amore verso l’uomo, l’amore verso il proprio lavoro, l’amore per una donna, l’amore per la Medicina, l’amore incondizionato, e l’amore per me.

Si, perché lì mi amo anche io.

Non ci sono più ferite, dolori, cicatrici che annebbiano il mio cuore.

E’ un dono questo e io prego Dio che me lo faccia godere il più tempo possibile.

Grazie!

 

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