Exsanguinotrasfusione

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Exsanguinotrasfusione

La exsanguinotrasfusione, detta anche trasfusione sostitutiva, è una serie continua di trasfusioni volta ad ottenere il ricambio pressoché completo del sangue …

In alcune situazioni gravissime, con pericolo di vita, in Medicina, è indispensabile la così detta exsanguinotrafusione, atta a togliere qualunque traccia del sangue incompatibile con la vita, per apportare un nuovo fluido vitale e restituire la possibilità di godere ancora della preziosa funzione che rende il sangue l’elemento capace di tenere tutto insieme il funzionamento armonico dell’organismo.

Il mezzo che attraversa ogni organo e apparato, senza appartenervi, diviene l’elemento che consente la permanenza stessa dell’interezza della vita.

Sembra strano, è come l’acqua che corre attraverso le vallate, e porta con sé ogni memoria delle terre che ha toccato, ma continuamente se ne libera per poter ritornare a collegare energie e luoghi, che non si conoscono, ma dialogano tra di essi.

Stasera, mi sento solo, perché sono solo di fronte alla grandezza dell’Universo, cui ritorno sempre, quando non so più ove posarmi.

Ritorno alla vita prima della vita, a quella che segue, nella dimensione a-spaziale e a-temporale,  infra-attuale e ultra-attuale, come i colori che preludono all’interezza della luce bianca prima della sua origine e dopo lo svolgimento dei suoi effetti totali.

Attraverso la tristezza infinita, e silenziosa, dei perché ai quali non posso dare risposta, cerco altrove quello che non resta fermo in modo che io possa tenerlo stabilmente fra le mie mani.

Accetto il limite della vita, la mia, quella delle percezioni che me la rendono interna e che mi danno la possibilità di amare, ed ho amato tanto.

Accetto lo sguardo sfuggente di chi mi è accanto e non esercita l’importanza della sua persona all’interno della relazione con me e con il Mondo.

Accetto le insegne pubblicitarie del mercato di speranze, vuote, già prima di essere lanciate al consumo dei desideri inutili delle persone.

Accetto le risa dei giovani che pensano di aver trovato un lavoro, un guadagno, mentre stanno perdendo la parte più bella della propria vita.

Accetto la speranza di credere di avere dei diritti, che abitano altrove.

Accetto ogni bene, anche se conosco il vuoto che esso nasconde.

Accetto la fretta nelle occupazioni che richiedono la pace e la lentezza del Tempo ancestrale.

Accetto il lusso della povertà.

Accetto l’oceano che si colma di milioni di ruscelli in cerca del calore del sole che hanno lasciato sulla montagna.

Sogno, dormo, attendo, mi trasluno, e mi inganno oltre i limiti della mia abituale pazienza.

Ho perso la fine del filo che mi tiene solo nel ricordo del mio tempo.

Lo schermo multidimensionale accede al portale del viaggio, e mi incontro nell’altra dimensione con i miei nemici che urlano di avere ragione.

Lancio nel Cielo il mio Amore, perché brilli, come aurora ai poli del Mondo delle speranze di tutti.

Vorrei dimenticare di scrivere nella lingua che so, per imparare a tacere di quello che potrei ancora pentirmi di non conoscere.

Vorrei trasformare l’energia dello sguardo in mani che accarezzano le guance dei cattivi di tutto il mondo, per vedere se funziona in un’altra maniera.

Vorrei non essere cattivo per fare del bene, vorrei non bestemmiare, perché amo troppo.

Vorrei che nessuno insultasse la mia poesia, anche quando faccio la persona che parla della durezza della scienza.

Vorrei essere lo scienziato del linguaggio del cuore, anche quando il cuore manca per tornare indietro.

Vorrei parlare a tutti coloro che hanno tolto il sangue al Mondo, alla Vita, che lavorano per continuare a farlo.

Parlo a chi ancora crede di potersi ingrassare col sangue degli altri, a chi non crede che abbia senso fare come faccio io, che non ho più il mio sangue, ma il sangue del Mondo.

Vorrei essere pazzo, molto di più di quanto già lo sia, per scrivere così.

Vorrei portare, sulle mie ali, tutti quelli che non riescono a tagliare le catene, che urtano sul terreno, proprio quando muovono i piedi in modo più sicuro.

Vorrei che le mie parole arrivassero, col vento, a chi mi ha voluto lasciare per strada, ma non sa che lui ha perso la strada.

La mia forza è il coraggio, l’assenza di qualunque paura che sconvolge le persone che hanno dimenticato di valere tanto, molto di più di quello che si rassegnano a voler raccontare.

Parlo ai figli che il mondo ha accolto, i miei, perché li  amo, tutti quelli che esistono perché sono un Medico che ha protetto le ragazze madri e non le ha fatte sentire sole.

Il mio segreto è la luce di questi bimbi cresciuti, che mi guardano, a visita, quando non posso dire loro perché esistono.

La mia memoria non è la mia, è quella della Terra, che ha risorse per ogni vita che atterra sul suo letto di fiori.

Non voglio credere alla realtà, ma solo inondarmi di luce, e cambiare tutto il sangue del Mondo.

Scherzate, quando dite, che me sono andato di testa, solo perché ho trasformato equazioni in silenzi intercalati  alla ricerca di un senso?

Vorrei perdere la testa, ma non so come si fa: questa la frase di una cara paziente più di venticinque anni fa. La ricordo ancora.

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