Profezie del terzo millennio per il 2017
Molte profezie, come spesso è accaduto, si sono rivelate veritiere, in molti casi, invece, non si è capito bene, ma, solitamente, una profezia viene pronunciata da professionisti della previsione, maghi, intellettuali di spicco, personaggi importanti, che hanno scandito, con il loro dire, un ritmo sul quale si sono attestati gli eventi.
Non mi sono mai occupato di profezie, non ho mai ostentato alcuna mia dote in tal senso, e nemmeno mi sarebbe mai balzato in mente di atteggiarmi a colui che potrebbe emettere “sentenze”, nel senso di poter prevedere l’andamento dei Tempi.
Oggi, però, 31 dicembre 2016, è accaduta una rapida serie di eventi, per un certo verso, imprevedibili.
Pur non essendo un profeta, oggi ho assistito ad un fenomeno, che chiameremmo rivelazione, se dovessimo usare una parola che talvolta in contesti importanti è stata usata, per designare il disvelarsi di un panorama, che prima era coperto dalle nebbie.
Per molti anni, la mia evoluzione mi ha visto non preoccuparmi minimamente della notorietà, dell’evidenza, dell’ufficialità.
Ho sentito che bisognava fare silenzio e rimanere in ascolto.
Ricordo, quando, per la prima volta, intorno all’anno 2000, iniziai, specie di notte, a “ricevere”, per così dire, delle informazioni che competevano disegni, concetti, calcoli, che non appartenevano al corso normale delle mie nozioni, ma richiedevano attenzione, perché intrinsecamente, di fatto, erano interessanti.
Soprattutto, nelle ore di veglia, che seguivano, si promuovevano in me degli approfondimenti di vario genere, che mi davano conferma della verosimiglianza del know how che poteva supportare un tal mondo emergente alla mia coscienza.
Il tutto non giungeva nuovo, ma si delineava già naturale, per una predisposizione caratteristica della mia persona al “sogno ad occhi aperti”.
Il silenzio, nelle sue varie connotazioni, è la dimensione naturale cui appartengo, ma ho sempre capito che era indispensabile, per consentirmi di comprendere degli aspetti, altrimenti insondabili.
La mia vita è sempre stata misteriosa, come quando da bambino, a Castel del Monte, sapevo perfettamente dove andare.
Come accadeva a Tesla, riesco a seguire, nel mio Laboratorio mentale, i processi che poi posso obiettivare nella realtà. Oppure, per fare manovra con l’auto in spazi ristretti, abbasso il finestrino, chiudo gli occhi e procedo con il mio sonar, come i pipistrelli, esattamente come Tesla.
Trattasi di engrammi neuro-cognitivi speciali, che mi sono arrivati in dono, perché io li spenda.
Ho avuto conferma che una persona con mezzi altrettanto potenti, sebbene diversi, converge, con il suo impulso volitivo, al dischiudersi di una comune nuova frontiera più a misura della collettività.
Non voglio fare illazioni di nessun genere, perché mi smentirei nel mio abituale distacco, ma forse è il momento di iniziare a poter dire a me stesso che cosa percepisco.
I cammini degli uomini sono molto diversi e distanti fra essi, si svolgono in sentieri che in nessun modo si potrebbe prevedere che si incontrino. Eppure, quando ciò accade, si generano situazioni magiche, capaci di stravolgere le regole e determinare nuove epoche.
Diciamo che mi occupo di Medicina.
Più volte, la storia della Medicina si è diversificata, accedendo a moduli di interpretazione più evoluti, che risolvevano i limiti dello stato dell’arte.
Premesso che intendo mantenere e intensificare il mio silenzio interiore, il mio essere schivo, per non distrarmi dalla percezione di più lucidi assemblaggi ideici, a vantaggio dell’evoluzione del sapere, chiarisco meglio che vedo finalmente, con lucidità, i primi movimenti di aggregazione visibile di un nuovo modo di pensare e di interpretare la salute e la malattia.
Alla base, non vi sono tanto i contenuti, ma lo stile astrattivo che le persone provenienti da cammini diversi sanno attuare per incontrarsi in un nuovo stile fattivo.
Mi si conceda di continuare a credere che tali generi di accadimenti ben poco hanno di individuale, mentre evocano il senso più arcano di Provvidenza, che mi è tanto caro, e che più volte mi è venuto a trovare, e che ci vede al servizio della Vita.
La profezia, allora, lungi dall’essere una stranezza inspiegabile, si rende evidente, solo per la particolare prospettiva in cui un soggetto fortunato viene a trovarsi.
Ecco che cosa vedo.
1) Il 2017 è l’anno più rappresentativo della svolta intermillenaria fra il secondo e il terzo millennio
2) I dati fondanti di tale cambiamento si riferiscono alla revisione degli schemi di pensiero di tipo materialistico, per essere sostituiti dall’illuminazione di una capacità astrattiva, sintesi intuitiva di processi mentali velocissimi e ispirati
3) Il riduzionismo, che ha caratterizzato la storia del sapere scientifico fino a questo momento, lascerà spazio alla cultura olistica, che spiegherà da sola le origini del discorso, e ne creerà le piste per la sua ulteriore evoluzione
4) Le diagnosi, in Medicina, non si atterranno più, semplicemente, alle dinamiche descrittive dei risultati di un cambiamento, ma riusciranno a tenere le tracce del momento del cambiamento stesso e dei nessi successivi, sino alla malattia
5) Le terapie non saranno più soltanto il sistema per contrastare la manifestazione dei sintomi, ma riusciranno a rimettere in divenire, anche con meccanismi di reversibilità, qualunque processo biologico che si sia mutato sino a poter determinare la malattia
6) Uno spazio crescente sarà garantito a terapie regolatorie, in grado di ripristinare la migliore omeostasi possibile
7) Le persone riusciranno a ripristinare la salute, riuscendo ad accedere più facilmente a livelli di consapevolezza, che, venendo meno, avevano procurato l’innesco dei sintomi
8) I piani di azione recettoriale specifica, cioè farmacologica, slitteranno verso dinamiche capaci di riorganizzare il “governo elettromagnetico” dei sistemi nella loro totalità
9) Non occorrerà più attaccare la totalità, nell’intento di ottenere guarigioni settoriali, di enorme costo per l’equilibrio globale della persona
10) Le diagnosi e le terapie seguiranno nuove filosofie concettuali, che verranno insegnate all’essere umano, non più frammentando il sapere, ma lasciandone fluire liberamente il significato interattivo, nel momento della estrinsecazione finale delle cose
11) La Medicina di precisione avrà strumenti tali da non dover più sacrificare la totalità, anzi riuscirà a interpolare, come mai accaduto prima, i fronti delle conoscenze più distanti, semplicemente imitando la Natura
12) Le Istituzioni mediche risentiranno di un vero e proprio terremoto umano, che riuscirà a non ritenere obsoleto un modo di fare che riunisca piuttosto che dividere
13) I Tavoli di lavoro si articoleranno non sulle posizioni che dividono gli uomini, ma sui punti in comune per risultare di aiuto alle persone.
14) Si editerà un network operativo psico-neuro-endocrino-immunologico, capace di soddisfare parametri diagnostico-terapeutici, mai visti prima, ma, per la prima volta, inconfutabili e che soddisfano chiunque
15) Gli assessment finanziari nella sanità si orienteranno finalmente verso la salute, e questo sarà il vero valore aggiunto della Medicina
16) L’Università si riapproprierà della sua funzione elettiva di culla del sapere, in equilibrio dinamico con l’evoluzione dello stesso, secondo ogni dimensione che, di fatto, è in grado di garantirlo.
17) Ogni espressione umana sarà favorita, per trarne il potenziale euristico e l’utilità ai fini di un progresso scientifico più veloce, più umile, ma più a misura d’uomo
Quanto scrive è veramente illuminante per tutti quelli che percepiscono che spesso nella vita siamo incapsulati in una sfera di realtà che rappresenta solo un decimo di ciò che esiste veramente e che ogni individuo potrebbe percepire se fosse meno assopito dalla quotidianità …..Avere una mente sgombra da mille ossessioni che non appartengono per natura all’individuo è il primo passo per vedere nuovi orizzonti e ciò che il mondo è la collettività potrebbe essere. La sua dote Salvatore è un patrimonio e una ricchezza non solo per Lei ma per tutti quelli che incontrerà nel suo cammino e che avranno il privilegio di sentire ma soprattutto ascoltare le sue parole