Alcune verità sull’Acqua
L’acqua è un bene inesauribile.
E’ una menzogna che scarseggi.
Affermare che bisogna risparmiarla serve solo ad aumentare il potere di chi pretende di privatizzare un bene di tutti, per poterlo rivendere a caro prezzo.
Ciò appartiene allo smarrimento dell’uomo, lungo la sua evoluzione, che ha scambiato la ricchezza del Tutto per l’arroganza di qualcuno.
La preziosità dell’acqua non è quantitativa, ma qualitativa.
La civiltà non ha rispetto dell’acqua e la deteriora, senza pianificare un programma che tuteli l’acqua nella sua qualità.
I trattamenti che vengono comunemente utilizzati per migliorare l’acqua potabile sono improntati, ancora una volta, a logiche materialistiche, le stesse che hanno consentito il suo deterioramento.
Le finanze ricavate dalla privatizzazione crescente dell’acqua non vengono impiegate per preservare l’acqua e nemmeno sono rivolte a proteggere la rete idrica, che porta l’acqua alle fontane e in casa.
Il livello di civiltà di un’area si misura dal numero di fontane ancora presenti per strada!
Quasi ogni volta che, in prossimità di una sorgente, leggiamo acqua non potabile, significa solo che l’amministrazione si è rifiutata di contemplare un piano di tutela e valorizzazione della sorgente.
Se la cultura e l’etica delle persone fossero ai massimi livelli, potremmo bere acqua di eccellente qualità.
L’abitudine, raccomandata, di non fare scorrere l’acqua dai rubinetti, se non per il tempo necessario, corrisponde solo alla stupidità, malignamente indotta, per generare un rapporto distorto con l’acqua, che, però, è fatta per scorrere liberamente, a patto di non inquinarla in modo abnorme.
La storia delle civiltà più importanti è fatta di situazioni importanti in cui scorreva l’acqua.
La vita si è sempre aggregata attorno ai fiumi, i laghi, in prossimità di sorgenti.
La vita spirituale ha i suoi altari più importanti volti a luoghi d’acqua, ove spesso appare la Madonna.
E’ pateticamente ridicolo che l’essere umano è talmente abituato al concetto di rubinetto, da arrivare a collocarlo persino a sorgenti antiche di montagna, che non vorrebbero essere bloccate dal volere dell’uomo. In questi casi, bisogna considerare che l’acqua, bloccata, prende altre vie, e così diminuisce la portata della sorgente, oppure se ne estingue il flusso, ma nessuno comprende perché.
Fondamentale è fare capire alle persone che l’acqua del Pianeta ha un destino unitario e che ogni punto d’acqua è legato a tutti gli altri.
I compromessi fra progresso industriale, il così detto piano di civiltà e la Natura non possono mai anteporre gli interessi speculativi all’intrinseco valore effettivo dell’acqua.
L’acqua è talmente importante che non possiamo continuare a considerarla come attualmente facciamo. La sporchiamo troppo inutilmente, utilizziamo una quantità sbalorditiva di tensioattivi, detergenti, shampoo, di cui ignoriamo il destino finale.
Le industrie non si pongono problemi.
Le trivellazioni petrolifere sconvolgono ogni ordine.
Diserbanti, pesticidi e concimazioni chimiche inondano le falde e i bacini d’acqua.
I depuratori a cielo aperto mostrano segni di grave disfunzione in ogni sito che li accoglie, ma le persone non sanno che cosa accade ai liquami così maleodoranti, per la nostra distrazione e la nostra ignoranza.
Le forme di vita acquatiche accumulano veleni, che entrano nel ciclo biologico più ampio che le comprende e coinvolge, in fine, anche l’uomo.
Molte creature viventi muoiono per l’impossibilità di sopportare le condizioni proibitive delle acque in cui vivono.
Uno scempio globale, che lascia gli individui ignari delle proprie responsabilità, nel contesto disinformativo, alimentato con ogni mezzo.
Una grave carenza di saperi e culture sta facendo estinguere il Pianeta.
Il collasso della spiritualità taglia i ponti con l’agire armonioso e consapevole.
Ogni forma naturale, nella sua perfezione e nella sua straordinaria bellezza, è impossibile senza la purezza energetica e informazionale dell’acqua.
L’Acqua crea!
Questa identità naturale è completamente sconosciuta alla maggior parte degli umani, ma, per questo motivo, arranchiamo in mezzo a tante malattie, di cui non sappiamo nemmeno venire a capo perché abbiamo perso il legame con la percezione della Natura e della sua intelligenza.
Dire Natura è dire Acqua. Dire salute è dire purezza dell’Acqua.
Le acque della Terra si rinnovano all’infinito, circolando anche a enormi distanze, ma noi le freniamo, le facciamo ristagnare, le inquiniamo, e deformiamo i resoconti che ne tracciano il livello qualitativo compromesso.
La pressione speculativa è talmente alta, che l’essere umano non si rende conto che sta guadagnando sulla propria infelicità e sulla propria malattia, quella di tutti.
Molti studi dimostrano che l’Acqua è una vera e propria creatura vivente diffusa, che conosce tutto della Terra e ne configura il progetto originario.
Lo scenario della distruzione progressiva della Natura corrisponde a quello del degrado della coscienza dell’essere umano, alla sua crudeltà, nei confronti dei suoi simili, delle altre forme di vita, della bellezza del creato.
Occuparsi soltanto degli aspetti chimici e quantitativi dell’acqua, sia in laboratorio che nell’ambiente, non risponde più alle effettive esigenze della vita e della sua sostenibilità.
La stessa libertà che manca alle creature viventi manca anche all’acqua che le compone, pur abbondando ogni bene e ogni presunta ricchezza, ma nello squallore progressivo, che annichilisce l’anelito pensante e l’autocoscienza, rendendo vana l’evoluzione e facendola abortire.
E’ una questione di forma interiore, che guida il progetto delle vita e della Bellezza.
Che cosa è rimasto di bello in un Pianeta che consuma anche l’anima delle persone e che non riconosce più nemmeno la sacralità della vita, volendola assoggettare sempre all’astrazione maligna del denaro?
Non esiste nulla di più importante della luce degli occhi felici di quei bambini che abbiamo trascurato per secoli.
Lo scenario degli animaletti, che allietano di vita la giungla, corrisponde al grado di libertà delle molecole d’acqua che scorrono nell’alveo di fiumi incantati.
L’acquascissore, che ho inventato, racchiude la realizzazione delle più preziose dimensioni creative della natura incontaminata, ma, come una persona di eccelsa spiritualità ha voluto solennemente commentare, nasce da un impulso spirituale creativo, colmo di amore per l’Universo.
Offro questa macchina vivente alla vita stessa, che me la ha ispirata, muovendo il mio appello commosso alle Istituzioni, affinché vogliano prestare attenzione all’importanza del posizionamento di tale entità nei punti strategici del Globo, per restituirlo alla sua primordialità, nell’interesse dell’armonia, della salute e del futuro.
Al Mondo.
Altamura, 21/06/2017. Salvatore Rainò