Vaccini. Non solo “rape stufate”. Messaggio all’Umanità

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Vaccini. Non solo “rape stufate”. Messaggio all’Umanità

Questa è una domenica, delle tante che sarebbero dedicate al riposo.
Nel corso della mia esistenza, molte volte, ho dedicato la domenica al lavoro, per esempio quando ero di turno per le emergenze.
Accade, non di rado, non solo nella mia vita, che, invece di riposarsi, devi attivarti per controllare il corso degli eventi, diversamente anche catastrofico.
E’ una ragione di forza.
Oggi, mentre ero a pranzo con i miei familiari, ho ricevuto la telefonata di due cari giovani, divenuti papà e mamma qualche mese fa.
Erano terrorizzati, raccontavano che i vigili urbani e successivamente un Medico della A.S.L. sono andati a trovarli in casa e li hanno minacciati, dicendo che se non conducono la bambina a farsi vaccinare, segnalano la cosa alla Magistratura, e via di seguito.
Questi due ragazzi, che, prima di diventare genitori, ne hanno passate di belle e poi, grazie al mio aiuto, hanno risolto dei problemi di salute, oggi al telefono sottolineavano la gravità dei toni minacciosi e il fare delinquenziale dei personaggi che hanno violato l’intimità della loro casa.
Io, per nessun motivo, mi ritengo indifferente a nulla, non andrò mai in pensione, sono vigile, custode della vita, amico di tutti, attento alle esigenze che obiettivamente richiedono il mio aiuto.
Questa è la mia natura, questo sono io, questo è il senso della mia esistenza.
Dietro alle mie parole, vi sono innumerevoli ricordi di disgrazie vaccinali a me note, come anche il non senso dei comportamenti abituali di fronte al concetto di malattia infettiva.
Sicuramente, tutti coloro che presteranno attenzione alle mie parole hanno mangiato e apprezzato, diverse volte, le “rape stufate”.
“Che cosa ti mangi oggi? Due rape stufate”. E si va avanti. L’ordinarietà della vita. Il continuo invito a pensare ad aspetti frugali, normali. Ci si accontenta di poco e si cerca di non complicarsi la vita più di tanto.
Le rape stufate sono facili da preparare, costano poco, piacciono a tutti.
Bene. Oggi io non posso occuparmi delle rape stufate!
Possiamo gustare un piatto di rape, ma non finisce lì.
Siamo in guerra.
Siamo di fronte ad affermazioni importanti, in difesa di diritti inalienabili e al servizio della verità, che all’improvviso, senza nessuna ragione, si capovolgono nel loro contrario e vengono ostentati paranoicamente, come se fossero il cardine della ragione di vita sociale più importante e il frutto di una scienza fondante la vita stessa.
Non sono così deficiente da cadere nel tranello di accettare contraddittori sui temi del delirio paranoico in corso.
Esistono documenti ufficiali, da me prodotti, nei quali, ma ci vogliono ore ed ore, sono disposto a misurarmi con chiunque.
“Caro, Ti ho detto che non devi più comprare la birra, perché da essa dipende la fine del Mondo!”
Io, ad una cosa del genere, nemmeno rispondo, perché un bicchiere di birra me lo gusto e nessuno deve raccontarmi fandonie.
La storia della Legge sui vaccini ha superato ogni limite, e tutti lo sanno, anche se molti fanno finta di non saperlo, quindi io mi aspetto che i genitori, e tutte le figure genitoriali della società, come la volpe custodisce la prole nella sua tana, e attacca ferocemente gli aggressori, dimostrino seriamente di essere custodi consapevoli del proprio sacrosanto ruolo di genitori, senza se e senza ma, come dicono gli applicatori dell’obbligo vaccinale, ma in questo caso, in direzione contraria.
Le esitazioni, il tergiversare, la timidezza, il rifugiarsi nelle “rape stufate”, OGGI, con quello che sta accadendo, sono soltanto il sinonimo della più deprecabile inefficienza delle persone di fronte alla mafia organizzata che spadroneggia nella gestione dei dettami sacri della vita e della sua inviolabilità.
La paura di rilasciare affermazioni del genere di quelle che sto usando appartiene al regresso delle coscienze.
I Giudici impegnati in queste delicate decisioni sono vivamente pregati di consultarmi immediatamente, per motivi gravissimi di pericolosità sociale.
Chi, essendo in possesso dei titoli e delle conoscenze che rendono chiara la situazione, non interviene in modo scandaloso, contro corrente, nel contrastare, anche ponendo a rischio l’incolumità personale, l’oscenità dell’omertà ingravescente, non è degno di considerarsi un vero cittadino responsabile e diviene complice, anche come spettatore inerme di uno degli scenari più macabri della storia dell’Umanità.
Tacere, assecondare, applicare regole che non sono nel proprio cuore, è un crimine contro l’Umanità e genera situazioni delle quali ci pentiremo amaramente molto presto.
Questa è la verità, la dico a tutti, Medici, Magistrati, Uomini di Legge, Politici e Amministratori, Giornalisti, Autorità ecclesiastiche, a partire dal Papa, e tutti i ruoli che determinano il destino della vita sociale.
Fermatevi in tempo!
Avete già violato qualunque etica e qualunque scienza!
Adesso dobbiamo concentrarci sui danni già arrecati alla popolazione, che si stanno evidenziando e diverranno un vero problema di sopravvivenza sociale, sempre di più, di mese in mese, di anno in anno.
L’allarmismo sociale non è questo, ma è ciò che ha procurato le mie affermazioni.
Attenzione, Medici, attenzione Ordini dei Medici, attenzione, Presidi di Facoltà di Medicina!
Voi avete un Dovere!
La coscienza che mi anima è una cosa talmente seria, che io non posso vivere senza esprimermi in questo modo.
Non mi fa paura il coacervo di forze oscure che mi contrasteranno, ma sono, invece, terrorizzato dall’idea di non svolgere il mio Dovere, come Cittadino, come Medico, come Uomo nel divenire della Storia.
Fatevi coraggio, non nascondetevi più, conosco la verità nel Vostro cuore, intervenite con fermezza e difendete la bellezza della vita, e la libertà, che da sola è l’unica garanzia per alimentarla.
Una preghiera speciale ai Giudici, perché non esitino più ad applicare la Legge, quella vera!
Il libertinaggio non è latitare da doveri sociali indicati come privi di senso e pericolosi per la società.
Il libertinaggio è prendere in giro le persone, senza farsi scrupoli della enormità aberrante di ripercussioni e continuando a farsi schermo del proprio ruolo sociale, interpretato senza anima e senza coscienza antropologica.
Di fronte alla spregiudicatezza dei comportamenti dei vari agonisti del misfatto vaccinale, a tutti i livelli, serve soltanto la “conoscenza”, e l’ho prodotta nei miei numerosi articoli, e la coscienza, che, definitivamente, direi, apocalitticamente, sto spingendo, OGGI, al massimo della sua espressione, con la presente testimonianza.
Non so che cosa accadrà, ma non ho dubbi che molti, prima o poi, mi ricorderanno come colui che ha detto la verità.
Questo mi compete, questo mi placa, questo non mi spaventa, questo sono io.
Non perderò, nel resto della mia vita, nemmeno un’opportunità, per sottolineare i danni che l’errore compiuto ha arrecato, sinché, un giorno, la Magistratura mi darà ragione.
Adesso sto meglio. Grazie!
Con Amore per tutti.
Altamura, trenta settembre duemiladiciotto.
Vostro Salvatore Rainò, Immunologo Clinico.

1 COMMENTO

  1. Come sempre hai ragione da vendere!!! la Violenza che si sta perpetrando a danno dei bambini con l’obbligo Vaccinale é una ferita che la Società tutta si porterà negli anni!! Occorre fermare questo assurdo Obbligo in tutti i modi possibili!!! Un abbraccio Salvatore!!!

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