Eccoci ad un altro Natale!
Per noi, occidentali, è il periodo più affascinante del calendario.
Persino i non cristiani non si sottraggono dal festeggiarlo, tanto è forte la necessità di farlo.
Natale è un mistero che riempie di calore anche i cuori più freddi.
I regali portano un po’ di sorrisi, gli auguri flettono le rime labiali verso l’alto, ma il cuore si porta istintivamente verso un’immagine comune tra noi e gli altri.
È una forte esigenza quella di abbracciarsi e volersi bene, ma, oltre Natale, dimentichiamo di aver ricevuto un grande regalo, che vale solo se lo accettiamo tutti assieme.
Quest’anno auguro:
A tutti, di essere liberi
A nessuno, di dimenticarne la possibilità
Ai cattivi, di ritornare piccoli
Ai piccoli, di sentirsi grandi
Ai poveri, di sentirsi ricchi
Ai ricchi, di provare la povertà
Ai traditori, di chiedere perdono
Ai grandi, di non esagerare
Ai sani, di apprezzare la salute
Ai malati, di immaginarla nuovamente
Ai medici, di immaginarsi malati
Ai malati, di immaginarsi medici
Ai bugiardi, di raccontarsi tutto
Ai magistrati, di esserne all’altezza
Ai venditori, di provare a comprare
Ai politici, di ipotizzare la propria fine
Agli oppositori, di appurarne la ragione
Ai rivoluzionari, di chiedersi ancora perché
Ai finti rivoluzionari, di finirla
Ai sacerdoti, di dire la verità
Alle monache, di essere più femmine
Alle prostitute, di ricordarsi che amano
A chi paga le tasse, di smettere di farlo
A chi non le paga, di non tornare a farlo
A chi dice di pagarle, di smettere di farlo
A chi lo fa, di chiedersi perché
Alle forze dell’Ordine, di farlo bene
Ai manifestanti, di esserlo sul serio
Ai banchieri, di accumulare amore
Ai vaccinatori, di non rompere i coglioni
e di TORNARE A STUDIARE
A chi sa tutto, di tornare a tacere
Agli “sciatori chimici”, di controllarsi i bronchi
Ai monsantieri, di non essere mondiabolieri
Ai soldati, di ricordare le mamme
Ai ladri, di chiedere di più e rubare meno
A chi chiede sempre, di tornare a dare
A chi non da mai nulla, di donare sé stessi
A me, di non perdere l’onestà, il coraggio, la forza e la speranza, perché il Natale più importante è fatto da questi ingredienti, e non voglio perdermelo.
Vi voglio bene, a tutti!
Salvatore Rainó
La vita non è lineare.
Me lo ripeto spesso.
Me lo ripeto nei momenti difficili, quando non vedo ragionevoli vie d’uscita.
Me lo ripeto nei momenti belli, per apprezzarne al meglio l’irripetibilità e non darli per scontati.
Gli eventi umani sono lineari. La non-linearità invece è propria del divino.
Se mi fossi sforzato di immaginare, come regalo di Natale, un incontro straordinario, sarebbe stato estremo, certo, ma prevedibile, possibile.
Invece ho fatto un incontro straordinario, eccezionale, impossibile, non-lineare!
Ho conosciuto Te!
Tanti cari Auguri di Buon Natale!