Lettera a Dio: caro Dio, mi metti sempre alla prova!

1
2384

Lettera a Dio: caro Dio, mi metti sempre alla prova!

(lettera ricevuta da un amico)

Caro Salvatore,
mi complimento per il tuo spirito d’ iniziativa davvero notevole,  il quale
accompagnato dalla conoscenza e dalla profonda convinzione della tua materia, ti
porta a livelli eccelsi.

Purtroppo non ho argomenti per avallare o sostenere l’efficacia dei tuoi metodi
di cura.

Non ho conoscenze mediche e per mia fortuna sino ad oggi la salute mi ha
concesso di non entrare “in questa diatriba”.

Detto questo,  non condivido  però l’esecrabile facile ricorso alla chimica
farmaceutica per ogni piccolo malanno.

Per quanto mi riguarda ho sempre pensato che la “carcassa” fosse attrezzata per
risolvere da sé “piccoli inconvenienti” che di tanto in tanto ci colpiscono.

Devo dirti che non ero a conoscenza del tuo fervore religioso, del quale non ho
nulla da eccepire se non rispettare il tuo sentimento, voglio però chiarirti
che io sono profondamente ateo…

Ti scrivo da amico e come tale sono schietto, ritengo che questa mia, per ovvi
motivi, non possa figurare o accodarsi a commenti entusiasti da te ricevuti.

Un abbraccio.

”””””””””””””””””””””””””

(la mia risposta)

Caro amico,

Ti ringrazio per gli apprezzamenti che hai voluto inviarmi. Ti ringrazio per la cautela che hai prestato nell’inviarmi per via privata le Tue considerazioni, spiegando che le Tue righe, “per ovvi motivi, non potevano  figurare o accodarsi a commenti entusiasti da me ricevuti”.

Io ho capito, ma, dato che Tu non hai voluto esporre me ad una situazione che ritieni delicata, astenendomene per l’appunto, posso forse io decidere di compromettermi, conservando la mia discrezione sulla Tua identità (per questo motivo, Ti chiamerò amico).

Fatto ciò, però non riesco ad astenermi anche dal risponderTi. In effetti, è come se non rispondessi a Te, forse a me stesso. Pertanto ti prego di perdonarmi e di ritenere che qualunque considerazione svolta non è rivolta a Te, ma soltanto a me stesso.

Dieci anni fa abbiamo avuto modo di conoscerci e stare insieme per un mese, condividendo un viaggio in moto di 15.000 chilometri che percorreva fin tutta la Russia. Ne abbiamo viste di storie e ne abbiamo vissute di situazioni. Per questo, forse, non abbiamo perso l’abitudine di sentirci di quando in quando: certe esperienze legano.

Ricordo che in quel viaggio si creò una certa intesa, senza la quale oggi non saremmo qui ancora a guardarci l’un l’altro. Ce ne siamo dette di cose. Ricordi che ogni pattuglia di polizia fermava ogni membro del gruppo ed infieriva sempre con una multa? Ricordi che sono stato l’unico motociclista a non essere stato multato mai, anche se ero quello che viaggiava più veloce e spesso arrivava con ore di anticipo alle destinazioni intermedie?

Mi soprannominaste “il falchetto di Puglia”, perché mi attribuiste una tale acuità visiva da individuare anche le pattuglie per tempo.

Che bei ricordi. Anche se era un momento della mia vita segnato da dolore e contraddizioni! Ti ringrazio ancora, la Tua amicizia in quel viaggio fu un vero dono di Dio!   Oh, scusami! Mi è venuto spontaneo.

Caro amico, so che credi in me, come io credo in Te. Devi aver avuto una pazienza notevole a sentirmi parlare di Dio e a leggere tanto fervore religioso mio e di coloro che si sono rivolti a me e al Papa. Mi rendo conto che, pur andando così d’accordo, vi è una piccola differenza tra di noi.

Ti chiedo ora di riflettere su come posso sentirmi io, dopo che, ricevuto un commento gradevole da parte di un amico, dovrei mantenere una remora soltanto sul fatto che lui mi ha avvisato di essere ateo.

Sai, è difficile essere al posto mio in questa situazione, perché io non ho nessuna intenzione di svilire la relazione fra me e Te, ma, lungi dal convincerTi di qualcosa, se Ti rispetto, non posso non parlarTi così. Voglio dirti che il Tuo ateismo non suscita in me nessuna posizione né di difesa né di attacco, solo di amore.

Aiutami a capire che cosa ho visto in Te che mi è piaciuto così tanto, anche se Tu sei ateo, come dici, anche se vi è fra di noi una differenza che potrebbe essere ritenuta così fondamentale. Mi inviti a nozze: il mio lavoro è ascoltare in silenzio e cercare di capire soprattutto quello che non si capisce facilmente. O almeno quello che io proprio non riesco a capire.

Quindi Ti chiedo aiuto, e non penso che, proprio quando Ti chiedo aiuto, Ti volterai e andrai via, dicendomi:”lasciami in pace, Io non credo in Dio!”

Insomma, se sono un animale di una certa razza, posso anche riconoscere in un altro animale, di razza diversa, qualcosa che me lo fa essere simpatico.

Caro amico, questa è una cosa che mi ha insegnato l’omeopatia: nessuno è diverso da noi, proprio mentre lo sta dicendo. Nessun fenomeno è possibile nei suoi opposti, senza che il fenomeno stesso esista. Non è importante solo quello che non ci divide.

Pensa: potevi soffermarTi  di più su argomenti che ci uniscono, ricordi, considerazioni….e invece hai preferito comunicarmi subito che sei ateo e che per questo non puoi pubblicare qualcosa su di me per timore di mettermi in difficoltà. E’ un segno ineluttabile che, grazie a Dio (scusami ancora, ogni tanto mi scappa), io sono meno importante del background della lettera che mirava a sottolineare che non vale la pena intrattenersi su argomenti di tipo religioso.

Non sono, caro amico, esattamente un religioso, sono un uomo in cerca, anche attraverso quel viaggio che facemmo assieme.

Io e  Papa Francesco, come tutte le persone che hanno espresso un commento sull’articolo a Lui dedicato, siamo solo uomini con molti dubbi, come Te, ma con una nostalgia grandissima di qualcosa che non sappiamo ben dire.

Se mi si chiede che cosa è Dio per me, potrei rispondere che provo una grande nostalgia di Lui.

Bene. Adesso, dammi una mano, sono in difficoltà: chi ci sta leggendo, a questo punto si dice…..ecco il dibattito fra un materialista ed un idealista. Non vorrei che ci vedessero soltanto così, che vedessero quelle che forse potrebbero essere delle differenze fra noi. A me, delle differenze fra di noi, non importa proprio un bel nulla. Noi siamo amici!

Leggo la stessa marca su di Te e su di me. Sai…, ricordi i bastoncini per le orecchie ricoperti di ovatta alle estremità? La prima marca si chiamava Cotton Fioc, poi ve ne sono uscite tante di marche, ma i bastoncini, di qualunque marca, restano comunemente “i Cotton fioc”.

Non so se siamo un cotton fioc oppure uno spela patate, ma vedo la stessa marca. Perdonami, se dovessi aver avuto un’allucinazione.

Ma soprattutto, perdonami, non sono intenzionato ad allontanarmi da Te, soltanto per un fatto così marginale come la nostra possibilità di poter parlare di Dio. Caro amico, se davvero Lui esiste, sta tranquillo che qualunque modo noi possiamo usare, per tentare di parlarne, sarebbe assolutamente marginale rispetto a ciò che Dio davvero potrebbe essere o, scusami, é.

Vorrei approfittare ancora della Tua pazienza, sempre se non mi mandi al diavolo (e lui esisterà?).

Vorrei invitarTi ad un piccolo itinerario accessorio al viaggio che abbiamo vissuto insieme: quando ho partecipato ad alcuni ultimi congressi mondiali di Fisica, ho trovato, con meraviglia, che i Fisici oggi amano parlare di Dio. E’ strano.

L’etimologia della parola “Fisica” è la seguente: dal greco, PHYSIKE’, riguardante la natura. Scienza che abbraccia lo studio di tutta   la  natura corporea e delle leggi che la governano.

Molti studi fisici oggi parlano di Dio, ma anche di anima, insomma i fisici, nel loro pragmatismo, tra una formula matematica ed un modello sperimentale, introducono lo studio delle leggi che governano la natura corporea. E’ una nuova epoca. So che sei aperto alle innovazioni.

Caro amico, non vorrei lasciarti indietro ed essere poi soprannominato questa volta “l’astronauta terrestre”. Mi interessi troppo perché io mi disinteressi di Te.

Tu sei un abilissimo uomo d’affari, di quelli che non scherzano molto sulle cose serie, abituati a svolgere tutti i propri argomenti per ottenere la vittoria. Allora capirai che, questa volta Ti sto imitando, e non potrai esserne deluso: questi sono gli affari di cui mi occupo io.

Mi occupo del nulla, di quel nulla che tanto infastidisce molte persone, che ha infastidito persino la Chiesa, quando era professato da persone ed ambienti estranei ad essa. Come vedi, amico, non sono proprio un religioso, ma porto la marca originaria: penso, prego, ma specialmente  soffro di “nostalgia”…

Sappi che tutta l’attenzione che ho sempre avuto per Te è legata a questo mio modo di essere e di intendere la vita. Altrimenti Ti avrei già scavalcato, come si passa sulla carcassa del nemico sul campo di battaglia.

A proposito, vorrei riallacciarmi ad una Tua espressione “Per quanto mi riguarda ho sempre pensato che la “carcassa” fosse attrezzata per risolvere da sé “piccoli inconvenienti” che di tanto in tanto ci colpiscono”.

Caro amico, e scusami se continuo a non chiamarTi per nome, lo faccio solo per rispettare la tua privacy, questo discorso della carcassa, fatto ad un medico omeopata rappresenta un altro invito a nozze di portata stratosferica.

“Caro Salvatore,
mi complimento per il tuo spirito d’ iniziativa davvero notevole, il quale 
accompagnato dalla conoscenza e dalla profonda convinzione della tua materia, ti 
porta a livelli eccelsi.

Purtroppo non ho argomenti per avallare o sostenere l’efficacia dei tuoi metodi 
di cura.

Non ho conoscenze mediche e per mia fortuna sino ad oggi la salute mi ha 
concesso di non entrare “in questa diatriba”.

Detto questo, non condivido  però l’esecrabile facile ricorso alla chimica farmaceutica per ogni piccolo malanno.

Mi hai riconosciuto, in queste righe, livelli eccelsi di conoscenza, come pure la mancanza di argomenti da parte Tua per avallare l’efficacia dei miei metodi di cura. Sono d’accordo con Te e torno ringraziarTi per i complimenti.

Non vorrei mai che Tu sia costretto ad entrare “nella diatriba”, solo per motivi di salute, poiché, Ti assicuro, potresti non averne il tempo e la possibilità.

Sempre lungi dal volerTi convincere di qualcosa, chiedo soltanto che mi presti ancora attenzione, come sei così bravo a fare. Parlo di me: se dovessi credere che la mia vita e le mie risposte a qualunque stimolo siano soltanto una questione di carcassa, intendendo, correggimi se sbaglio, un coacervo di meccanismi di sola natura fisica, prima di tutto,  non riuscirei a capire di che cosa si stanno occupando oggi i Fisici. Soprattutto, però, non mi interesserebbe nulla di nessuno, dei miei pazienti, della salute e della malattia, e poi nemmeno di Te.

Inoltre, se non fossi convinto che la carcassa è solo la parte visibile, non varrei, anche professionalmente, ciò su cui hai mostrato di essere d’accordo con me. Quindi decidiTI. Non mi offenderò!

Se parlo così, forse sono gravemente ammalato, ma dovrai avere pazienza con me o, almeno, potrai consigliarmi un buon medico, dal quale però mi aspetto la guarigione!

Caro, se pensi di essere solo una carcassa, non farti sentire mai più. Infatti non conosco la Tua carcassa, conosco Te e Ti voglio tanto bene.

Se, senza volerlo, dovessi averTi colpito con qualche mia espressione, Ti chiedo scusa, ma soltanto per un dettaglio non posso chiederTi scusa, per averTi risposto con tutti i miei limiti, che, spero comprenderai. Sai, siamo tutti un po’ incoscienti, anch’io.

Prendilo come un gioco in cui abbiamo simulato una trattativa di affari, vedi Tu chi ha  fatto scacco matto. So anche che sei molto sportivo. E tu, quante cose sai di me?

Ti abbraccio fortissimo

Altamura, 01 giugno 2013.               Tuo Salvatore (anima e corpo)

1 COMMENTO

  1. Se mi si chiede che cosa è Dio per me, potrei rispondere che provo una grande nostalgia di Lui…..anche io provo lo stesso sentimento…nostalgia, malinconia, disperazione….dopo la nascita di mia figlia affetta da una sindrome rara….mi chiedo xchè…nn trovo risposte purtroppo….

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.